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Uccise a Grenada la moglie che l’aveva sorpreso a letto con la baby sitter 17enne: libero per un incredibile cavillo

Ha strangolato la moglie, l’ha chiusa nella valigia per poi seppellirla in una fossa poco profonda dopo che la donna aveva scoperto il suo tradimento con la baby sitter 17enne. Un uomo di origine britannica è tornato libero dopo aver scontato 8 dei 67 anni di reclusione stabiliti dal Tribunale per omicidio volontario.

Il 40enne Alexander Clack uccise nel 2014 la moglie che l’aveva sorpreso a letto con l’amante

Il 40enne Alexander Clack aveva strangolato e ucciso la moglie, Nixiann Downes-Clack, che minacciava di lasciarlo per la relazione con la minorenne. Un omicidio che l’ex agente carcerario di Londra ha consumato quando si apprestavano a festeggiare il quarto anniversario di matrimonio. Il corpo della donna è stato rinvenuto 5 giorni dopo in una fossa poco profonda alla periferia di St George’s, la capitale dell’isola caraibica Grenada.

Nel febbraio 2016 la condanna a 67 anni di reclusione ma ora Clack è tornato libero per un incredibile mancanza degli uffici del tribunale che il legale dell’uomo ha sfruttato per chiedere la scarcerazione. il legale ha sostenuto che la perdita di un computer con la trascrizione del suo processo per omicidio aveva reso impossibile appellarsi alla sentenza. Una decisione che ha sconvolto i congiunti della vittima.

Era stato condannato a 67 anni ma è tornato libero dopo 8 anni di reclusione: il tribunale ha perso il pc per l’appello

La zia di Nixiann, Kim Szmyglewska, 45 anni, ha riferito al The Sun : “Sono inorridita. Come potrebbero rilasciare qualcuno con un tecnicismo così fragile quando è colpevole di un tale male ed un pericolo per le donne”. Un ex amico di Clack ha aggiunto: Questa decisione sfida ogni credenza. Già prima dell’omicidio era stato coinvolto in violenze domestiche con chiamate alla polizia.

L’avvocato di Clack, Anselm Clouden, ha dichiarato: “Il mio assistito è felicissimo, ma è un inglese tipicamente riservato. Ha festeggiato con un bicchiere di vino. Ho saputo che l’Alto Commissariato britannico ha assistito nell’organizzazione del volo per riportarlo a casa.”

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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