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Con delibera del sottosegretario di stato è stato indetto un concorso, per titoli ed esami, a 40 posti di referendario di Tar (Tribunale amministrativo regionale del ruolo della magistratura amministrativa) ferma restando la facoltà dell’amministrazione di conferire, oltre i posti messi a concorso, anche quelli che risultino disponibili alla data di approvazione della graduatoria nei limiti stabiliti dall’articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957. Sulla Gazzetta Ufficiale numero 72 del 10 settembre sono stati pubblicati termini e modalità per partecipare al concorso con scadenza fissata al 9 novembre 2019.

Al concorso possono partecipare gli appartenenti alle seguenti categorie:

1) i magistrati ordinari nominati a seguito di concorso per esame, che abbiano superato 18 mesi di tirocinio conseguendo una valutazione positiva di idoneità;

2) i magistrati contabili e della giustizia militare di qualifica equiparata a quelli di cui al numero 1);

3) gli avvocati dello Stato e i procuratori dello Stato alla seconda classe di stipendio;

4) i dipendenti dello Stato, muniti della laurea in giurisprudenza conseguita al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, con qualifica dirigenziale o appartenenti alle posizioni funzionali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea, ivi compresi i militari appartenenti al ruolo ufficiali, con almeno cinque anni di anzianità di servizio maturati anche cumulativamente nelle suddette categorie;

5) il personale docente di ruolo delle università nelle materie giuridiche e i ricercatori i quali abbiano maturato almeno cinque anni di servizio;

6) i dipendenti delle regioni, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali, muniti della laurea in giurisprudenza conseguita al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, assunti attraverso concorsi pubblici ed appartenenti alla qualifica dirigenziale o a quelle per l’accesso alle quali è richiesto il possesso della laurea, con almeno cinque anni di anzianità maturati, anche cumulativamente, nelle predette qualifiche;

7) gli avvocati iscritti all’albo da otto anni;

8) i consiglieri regionali, provinciali e comunali, muniti della laurea in giurisprudenza, che abbiano esercitato le funzioni per almeno cinque anni o, comunque, per un intero mandato. 3. Le anzianità di cui ai precedenti punti, sono valutate anche cumulativamente, prendendo come requisito temporale minimo il più lungo tra quelli richiesti per le varie categorie fatte valere dal candidato.

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