Le misure di distanziamento sociale a Wuhan, in Cina – la prima città colpita dall’epidemia da coronavirus – probabilmente ha ridotto il numero di casi COVID-19 e ritardarono il picco dell’epidemia secondo un nuovo studio della London School of Hygiene & Tropical Medicine pubblicato dal Live Science.
Inoltre, i risultati di questo studio suggeriscono che se queste misure, comprese le chiusure di scuole e luoghi di lavoro, venissero revocate troppo presto potrebbe verificarsi una seconda ondata di casi in piena estate. Da qui l’invito dei ricercato britannici a confermare queste misure almeno fino all’inizio di aprile – cosa che la città prevede di fare – e riprendere gradualmente le attività.
Soluzione che, da quanto riferito dagli autori dello studio, ritarderebbe una seconda ondata di casi, dando al sistema sanitario il tempo necessario per organizzarsi e rispondere all’epidemia.
“Le misure senza precedenti messe in atto dalla città di Wuhan per ridurre i contatti sociali a scuola e sul posto di lavoro hanno contribuito a controllare l’epidemia” – ha affermato l’autore principale dello studio Kiesha Prem, della London School of Hygiene & Tropical Medicine nel Regno Unito.
“Tuttavia, la città deve ora fare molta attenzione per evitare di alzare prematuramente le misure di distanziamento fisico perché ciò potrebbe portare a un picco secondario precedente nei casi. Ma se allentano gradualmente le restrizioni, è probabile che ciò ritardi e appiattisca il picco”.
Misura che secondo gli studiosi dovrebbe essere adottare in tutti i Paesi colpiti dalla pandemia da Covid 19 per evitare una seconda ondata di epidemia. Soluzione che potrebbe essere adottata anche in Italia con un graduale ritorno alle attività lavorative con i tempi che inevitabilmente rischiano di dilatarsi per tornare a pieno regime.