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Famiglia morta a Macerata, madre e figlio disabili deceduti per la fame e per la sete

La terribile storia della famiglia Canullo da Macerata è lo specchio di una società in cui in tanti voltano le spalle, anche agli affetti più cari. Lo scorso settembre  l’ottantenne Eros Canullo, la moglie Angela Maria Moretti, 76 anni e il figlio Alessandro, 54 anni furono trovati privi di vita nella villetta dove vivevano, a Borgo Santa Croce.

L’autopsia e gli esami tossicologici hanno fatto emergere la triste vicenda di Borgo Santa Croce

Inizialmente si pensò che fossero deceduti per avvelenamento da monossido di carbonio ma i risultati dell’autopsia e degli esami tossicologici disposti dalla Procura di Macerata hanno fatto emergere un’altra verità. L’anziano imprenditore, molto conosciuto in città, si occupava dei due congiunti disabili.

La moglie era stata colpita da un ictus ed era costretta a restare a letto mentre il figlio era rimasto paralizzato dopo un grave incidente stradale a metà degli anni 90. L’ottantenne è deceduto per cause naturali e i due congiunti erano impossibilitati a svolgere anche i bisogni primari come mangiare e andare in bagno.

Eros Canullo sarebbe morto per cause naturali, moglie e figlio non erano autosufficienti

Angela e il figlio Alessandro sono deceduti per la fame e per la sete. Una lenta agonia, una morte atroce che dovrebbe risalire a mesi prima dell’estate 2021 visto che quando sono intervenuti i Vigili del fuoco in casa erano accesi ancora i termosifoni.

A dare l’allarme un familiare residente a Milano che da tempo non riusciva a mettersi in contatto con Eros Canullo. Per mesi nessuno si è preoccupato della sorte dell’uomo, di Angela Maria Moretti e di Alessandro Canullo. Erano praticamente isolati nella loro villetta di Borgo Santa Croce con parenti e amici che si erano allontanati da loro.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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