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Bolzano, la sorella non crede nel pentimento di Benno: ‘La confessione passo dovuto al quadro indiziario a suo carico’

Madé Neumair non crede al pentimento di Benno ed ha manifestato le sue perplessità in una lettera inviata dal suo avvocato, Carlo Bertacchi, alla stampa dopo che il fratello ha confessato di aver strangolato Peter Neumair e Laura Perselli. Il muscoloso supplente di matematica ha riferito di aver ucciso prima il padre dopo un violento litigio per questioni di soldi. “Mamma ha aperto la porta di casa pochi istanti dopo e l’ho strangolata senza darle il tempo di togliesi il cappotto” – ha raccontato agli inquirenti.

Benno ha strangolato prima Peter Neumair e poi Laura Perselli, la lite per motivi di soldi

Poche ore dopo l’agghiacciante confessione Madé Neumair ha espresso le sue perplessità sul pentimento del fratello in una lunga lettera: «Non credo ad un sentimento di pentimento da parte di Benno e ci vuole ben poco a capire che la sua confessione, resa immediatamente dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una delle sue due vittime, che presentava ovvi segni di violenza, fosse a quel punto un passo dovuto al quadro indiziario a suo carico e non l’effetto di una dissoluzione, o schianto, di tutte le difese di negazione e di rimozione, attuate nella settimane successive al fattì”.

La lettera di Madè Neumair: ‘Non credo ad un sentimento di pentimento’

Per Madé Neumair la notizia della confessione di Benno non rappresenta un traguardo. “In questo momento per me rappresenta semplicemente un’ulteriore svolta che forse faciliterà il nostro percorso in quello che fino a ieri vedevo dinanzi a me come un processo puramente indiziario”. “L’indicibile fatto che Benno Neumair abbia ucciso a sangue freddo la mia mamma e il mio papà la sera del 4 gennaio, per me è stato violentemente e dolorosamente evidente fin dal primo pomeriggio del 6 gennaio, come sanno gli inquirenti e le persone a me più care.

Pensando alle prime settimane seguenti all’accaduto, stento a credere come io sia riuscita a mantenere la calma e la concentrazione nel trambusto e nel dolore più annientante, vivendo nella paura che la verità non venisse mal alla luce”.

‘Si lamentava a telefono e fabbricava spontanee teorie depistanti’

Nella missiva la sorella di Benno ha evidenziato la freddezza del fratello nei giorni successivi al duplice delitto. “Ho vissuto quei primi giorni con le immagini in televisione di un Benno a braccia larghe che si appoggiava alla balaustra della terrazza del miei genitori scrutando arrogantemente in basso verso i giornalisti e i carabinieri, poco dopo lamentandosi con me al telefono su quanto fosse nauseato irritato da tutte le “strane domande“, sentendo nelle varie interviste la sua voce gelida fabbricare spontanee teorie depistanti e palesi menzogne. Sapevo da subito che Benno aveva ucciso mamma e papà”.

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