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Pomeriggio 5, l’ex tentò di bruciarla viva: ‘Sorrido alla vita, ora ho due compleanni da festeggiare’

Porta ancora i segni di quella maledetta mattina e dovrà subire nuove operazioni chirurgiche. Nonostante ciò Maria Antonietta Rositani sorride alla vita e si è presentata davanti alle telecamere di Pomeriggio 5 con il rossetto e l’entusiasmo di chi ha voglia di mettersi alle spalle una vita fatta di violenze e sofferenze. La quarantaduenne il 12 marzo scorso fu sorpresa in auto dall’ex marito, Ciro Russo, evaso dai domiciliari, che le diede fuoco in via Frangipane a Reggio Calabria .

L’odissea di Maria Antonietta Rositani

Nel rogo ha perso la vita, dopo due giorni di sofferenze, il suo adorato cagnolino. “Ho fatto tanti di quegli interventi che non ricordo neanche il numero e ne dovrò fare ancora altri” – ha affermato Maria Antonietta che ha deciso di mostrare solo una parte del volto. “Sorrido alla vita perché è un dono immenso e ringrazio Gesù perché ci sono. Oggi sono felice perché posso essere qui a parlare ed a condividere con voi le mie emozioni”.

‘Il 12 marzo mi voleva togliere la vita ma Gesù me l’ha ridata’

Maria Antonietta ha ringraziato lo staff del Policlinico di Bari ed ha riferito che dal prossimo anno festeggerà due volte il compleanno. “Il 12 marzo era il giorno in cui mi si voleva togliere la vita ed è stato anche il giorno in cui Gesù me l’ha ridata“. La donna è tornata a parlare degli anni da incubo e delle violenze subite.

“Dei 20 anni di schiaffi e sofferenze purtroppo me ne sono resa conto soltanto in questo letto di ospedale. Solo qui ho visto la vita com’era giusto vederla” – ha spiegato la Rositani. Le botte alla figlia la goccia che ha fatto traboccare il vaso e spinto Maria Antonietta a chiamare i carabinieri.

La denuncia dopo le botte alla figlia

“Ricordo che c’era sangue dappertutto. Mia figlia era intervenuta per difendermi dall’ennesimo pestaggio. Era il 20 dicembre 2017 e non lo dimenticherò mai. In seguito mio padre è venuto a a sapere che la mia denuncia non è mai stata elaborata ed è finita in un cassetto”

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