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Bimbo di 2 anni annega in mare a Torre del Greco, la madre temeva avesse un ritardo mentale

Una nuova tragedia che coinvolge una giovane vita dopo il dramma di Morazzone. Un bambino di due anni è morto annegato in località La Scala, sul mare, a Torre del Greco, in provincia di Napoli in circostanza tutte da chiarire. La terribile vicenda si è consumata intorno alle 22:30 di domenica 2 gennaio quando alcuni passanti hanno fermato una donna che voleva suicidarsi. Subito dopo hanno notato in acqua il piccolo e si sono tuffati per recuperarlo ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Non è chiaro se la madre del bimbo avesse intenzione di suicidarsi gettandosi a mare con lui o se si si tratti di una tragica fatalità.

Il bimbo è stato visto in acqua dai passanti che hanno fermato la madre mentre tentava di suicidarsi

Non è da escludere che la donna abbia lasciato cadere in acqua il bambino prima di lanciarsi lei ma sia stata fermata in tempo dai passanti che poi hanno allertato i carabinieri dopo aver tentato invano di salvare il piccolo di due anni. Mamma e figlio sarebbero entrambi originari di Torre del Greco. Sulla terribile vicenda indagano i carabinieri della locale compagnia. La donna è stata trasferita in caserma dove è stata sottoposta ad interrogatorio per diverse ore. A coordinare le indagini è il procuratore Nunzio Fragliasso. È stato ascoltato anche il marito. Al centro delle indagini i rapporti familiari della donna che sembra non avesse mai avuto problemi psichici in precedenza.

La donna temeva che il figlio avesse un ritardo mentale, è accusata di omicidio volontario

Secondo le prime indagini sembra che la donna fosse convinta che il figlio di due anni e mezzo fosse affetto da problemi di ritardo mentale, nonostante questa sua teoria non fosse finora stata confermata dal punto di vista sanitario. La donna è accusata di omicidio volontario. Da rilevare che poco dopo le 20:00 il marito aveva lanciato l’allarme denunciando la scomparsa della moglie e del secondo genito. Quando è arrivato in località La Scala purtroppo non c’era più nulla fare. Sulla piccola spiaggetta dove si è consumata la tragedia, ora c’è, deposta da uno sconosciuto, una croce in legno. Sulla sabbia sono ancora visibili i rilievi che i carabinieri 

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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