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Sara Cardin: il karate e la femminilità vanno di pari passo

Si parla spesso e volentieri, nel corso degli ultimi tempi, di quanto il mondo dello sport si stia finalmente aprendo alle quote rosa, togliendo di dosso sempre di più i vari pregiudizi nei confronti delle donne.

Ebbene, una forte e importate testimonianza in tal senso arriva direttamente da una grande campionessa di uno sport un po’ meno conosciuto e diffuso, ma sempre particolarmente intrigante. Stiamo facendo riferimento a Sara Cardin, una delle karateka più note del mondo azzurro, che ha raggiunto traguardi veramente importanti, passando inevitabilmente mediante le sconfitte. Il suo racconto pubblicato sul blog sportivo L’insider, permette di apprezzare non solo i sacrifici che sono stati fatti da Sara pur di raggiungere certi livelli, ma anche la perseveranza nel rialzarsi dopo ogni sconfitta.

Sara Cardin

Dietro le medaglie c’è un percorso lungo e difficile

Un insegnamento che dovrebbe essere diffuso tra tutti i giovani, che hanno bisogno di sempre più esempi positivi. Sara Cardin ha vinto la bellezza di tre medaglie d’oro ai campionati europei di karate, portandosi a casa anche un altro grande successo, a Brema nel 2014.

Ebbene, nel corso dell’intervista che è stata rilasciata al blog sportivo del colosso delle scommesse online Betway, emergono fin da subito le principali caratteristiche di Sara Cardin. Oltre a una grande forza di volontà troviamo senz’altro anche una gentilezza e un’umiltà che sono fuori dal comune, specialmente tra campioni di così grande spessore.

Sentendola parlare, in effetti, sembra che non sia lei ad aver vinto tutti quei titoli e ad aver accumulato una mole così importante di trionfi. Eppure, Sara Cardin rappresenta una testimonianza perfetta di come non ci si debba fermare al mondo dello sport, ma di come anche i grandi campioni abbiano la possibilità di fare delle bellissime esperienze per arricchire la propria vita di tutti i giorni e la propria persona.

I viaggi e la missione che l’ha cambiata

Se è vero che tutti i successi e le varie medaglie che la Cardin ha ottenuto combattendo non l’hanno di certo cambiata di una virgola, d’altro canto bisogna mettere in evidenza come altre esperienze di vita siano state al contrario estremamente importanti nel suo percorso di crescita personale.

In questo caso, la Cardin parla della missione internazionale in Libano a cui ha preso parte, che l’ha emozionata fortemente e altrettanto segnata, nell’animo e nello spirito. Una missione che è stata organizzata in una zona particolarmente calda, dal punto di vista dei conflitti, nei pressi di Israele e che l’ha messa di fronte a una realtà fino ad allora sconosciuta.

Sara Cardin ha raccontato come la missione, nonostante fosse di pace, le ha permesso di confrontarsi con le donne libanesi, insegnando qualche mossa di karate e, più in generale, difesa personale a donne che facevano parte di altri contingenti militari. Non è finita qui, dal momento che la karateka azzurra è stata protagonista, nei panni ovviamente della maestra, di diversi corsi di difesa personale per le ragazzine presso varie scuole.

Un’esperienza che l’ha segnata in modo profondo, anche per via del fatto che si è trovata ad affrontare un contesto socio-culturale decisamente differente rispetto a quello in cui noi siamo abituati a vivere. Tra gli aspetti che le sono più rimasti impressi di questa esperienza, troviamo senza ombra di dubbio la grande voglia di emancipazione delle donne libanesi, così come il vissuto di tanti bambini, che si trovano ad affrontare una realtà che li porta ad apprezzare molto di più le piccole cose e la vita di tutti i giorni, a dispetto di quanto avviene in realtà più sviluppate, in cui si fa fatica ad accontentarsi e ad essere felici con poco.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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