Imprenditore perseguitato dalla moglie per tre anni a RomaImprenditore perseguitato dalla moglie per tre anni a Roma

Una vicenda di violenze domestiche con ruoli invertiti rispetto alla narrazione più comune: questa è la storia che emerge dal quartiere Eur di Roma, dove un uomo di 50 anni ha trovato il coraggio di denunciare la moglie dopo due anni di vessazioni e maltrattamenti. La donna, cittadina indiana di 44 anni, è stata arrestata sabato scorso dagli agenti dei commissariati Esposizione e Tor Carbone. A salvarlo, ancora una volta, sono stati i vicini di casa, preoccupati dalle urla che provenivano dall’appartamento.

Quando i poliziotti hanno fatto irruzione nella casa, dopo che la donna inizialmente si era rifiutata di aprire, si sono trovati di fronte a una scena inquietante: utensili sparsi ovunque – martelli, cacciaviti, coltelli, pinze – e l’uomo in evidente stato di shock, rifugiato in un angolo della stanza, mentre la moglie lo osservava dal divano. I segni di una colluttazione erano evidenti. La donna è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e si trova ora in carcere.

Un incubo iniziato tre anni fa

Il marito, un imprenditore informatico, ha raccontato agli agenti di aver subito angherie continue fin dall’agosto 2022, quando la moglie aveva letto un innocente messaggio di auguri inviato a una collega. Da quel momento, la gelosia della donna si è trasformata in una spirale di ossessione e violenza: “Mi ha accusato di tradimento, ha cominciato a spegnermi le sigarette sul corpo, a sequestrarmi il cellulare e a vietarmi di uscire di casa,” ha spiegato l’uomo nella sua denuncia.

Il quadro emerso dalle indagini è agghiacciante. Le violenze avvenivano anche alla presenza dei figli piccoli della coppia, ai quali l’uomo ha cercato di risparmiare ulteriori traumi non denunciando prima. Ma sabato notte, l’ennesima aggressione ha superato ogni limite: insulti, minacce con oggetti contundenti, e l’intervento decisivo dei vicini che hanno allertato il 112.

Testimonianze decisive

Gli agenti, dopo aver calmato la situazione, hanno raccolto numerose testimonianze dai condomini che hanno confermato il clima di terrore che si respirava da tempo nell’appartamento della coppia. Il marito era ormai isolato dal mondo esterno, impossibilitato a lavorare o a vivere serenamente. “Avevo paura ogni volta che lei si avvicinava,” ha detto. Il giudice ha convalidato l’arresto, e per la donna è scattato il procedimento penale.

Un episodio che mette in luce quanto sia ancora difficile per gli uomini denunciare episodi di violenza domestica, spesso vittime silenziose di abusi non immediatamente riconosciuti come tali. Ma questo caso rappresenta un importante precedente, perché la violenza non ha genere: deve essere riconosciuta e combattuta sempre, da qualunque parte provenga.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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