Nei riquadri Emanuele De Maria e Chamila WijesuriyaNei riquadri Emanuele De Maria e Chamila Wijesuriya

Si toglie la vita il detenuto evaso dopo l’accoltellamento all’Hotel Berna

Una domenica pomeriggio qualunque, nel pieno via vai dello shopping in centro, si è trasformata in un incubo sotto gli occhi increduli dei passanti. Intorno alle 13:40 dell’11 maggio, un uomo si è lanciato nel vuoto dalle terrazze del Duomo di Milano. La scena, terribile e improvvisa, ha attirato centinaia di persone in piazza: chi si fermava per capire, chi scattava foto, chi chiedeva informazioni agli agenti che cercavano di mantenere l’ordine e coprire il corpo senza vita, rimasto a terra in attesa del magistrato di turno.

‘Ho sentito un botto enorme e la gente che scappava’

Non aveva con sé documenti, ma quei tatuaggi sulle braccia non lasciavano spazio a dubbi: si trattava con tutta probabilità di Emanuele De Maria, 35 anni, evaso venerdì dal carcere di Bollate. Da giorni era ricercato per aver accoltellato un collega fuori dall’Hotel Berna, dove stava lavorando in regime di semilibertà. L’uomo è stato visto anche con Chamila Wijesuriya, una dipendente della struttura ricettiva scomparsa dal giorno dell’aggressione.

Inizialmente si era ipotizzato una fuga in Germania. Il sospetto si è rapidamente trasformato in conferma. ”Ho sentito un botto enorme, la gente che scappava e poi ho visto un uomo per terra”. A raccontarlo è Tommaso, gestore di un chiosco situato sul lato sinistro del Duomo. ”La piazza si è svuotata in un attimo e ho pensato che poteva esserci qualcuno che sparava. Sono sceso dal baracchino e ho visto una persona a terra e le scarpe che volavano”.

Una storia segnata dalla violenza

Dietro questo gesto estremo, si cela un passato cupo. De Maria era già noto alla cronaca per un femminicidio commesso nel 2016 a Castel Volturno, in provincia di Caserta, dove uccise brutalmente una ragazza di 23 anni. Dopo la fuga, aveva trovato rifugio tra Germania e Olanda, finché nel 2018 non era stato arrestato in territorio tedesco e poi trasferito in Italia.

Dopo anni di detenzione, aveva ottenuto un impiego esterno come barista nell’albergo milanese. Ma sabato 10 maggio, qualcosa è esploso: ha aggredito un collega con cinque coltellate, una delle quali alla giugulare. L’uomo, ricoverato in terapia intensiva al Niguarda, è stato operato d’urgenza e resta sotto stretta osservazione. I medici si dicono cautamente ottimisti.

La collega scomparsa e il mistero del Parco Nord

La vicenda si tinge di ulteriore inquietudine per un altro dettaglio emerso subito dopo il suicidio: è ancora dispersa Chamila Wijesuriya, 50 anni, di origini cingalesi, anche lei impiegata all’Hotel Berna. La donna è sparita nel nulla venerdì pomeriggio, proprio nelle ore successive alla fuga di De Maria.

Secondo le ricostruzioni degli investigatori, una telecamera nei pressi dell’Ospedale Bassini, nella zona nord di Milano, avrebbe ripreso i due mentre entravano insieme nel Parco Nord. Due ore più tardi, un’altra videocamera immortala De Maria uscire da solo, con la borsa di Chamila in mano. Il suo cellulare è stato trovato da un addetto delle pulizie nella stazione della metropolitana e consegnato al marito, che ha immediatamente sporto denuncia.

Da allora, le ricerche proseguono senza sosta: unità cinofile, sommozzatori e squadre SAF dei Vigili del Fuoco stanno perlustrando i laghetti del parco, soprattutto nella zona retrostante l’Ospedale Bassini, tra Milano e Cinisello Balsamo. Si teme il peggio.

Il suicidio tra le guglie: epilogo di una fuga

Chi lo ha visto precipitare dalle terrazze del Duomo riferisce di un gesto rapido, deciso, impossibile da fermare. Alcuni passanti lo avrebbero notato nei minuti precedenti lanciarsi nel vuoto, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che quell’uomo fosse il ricercato di cui parlavano da giorni i telegiornali.

Ora si attende l’esame autoptico e il riconoscimento formale del corpo. Intanto la Procura milanese e i carabinieri di Sesto San Giovanni continuano a scavare nella dinamica dell’aggressione e nella sparizione della collega.

Un’ombra sulla città

Milano è sotto shock. In poche ore, la città ha visto intrecciarsi un tentato omicidio, una fuga, una scomparsa misteriosa e un suicidio spettacolare, consumato nel luogo simbolo del capoluogo lombardo.

La cronaca si tinge ancora una volta di nero. Ma più delle notizie restano le domande senza risposta: cosa è accaduto nel Parco Nord? Che legame c’era davvero tra De Maria e Chamila Wijesuriya? Cosa ha spinto un uomo già segnato da crimini gravi a una nuova spirale di violenza e, infine, alla morte?

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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