Quando è scomparsa la 20enne Viktoria Peroni e le prime telefonate agli amici
Erano da poco passate le 14:00 di martedì 4 novembre quando Viktoria Peroni, 20enne di origini russe residente a Montalcino (Siena), ha lasciato la sua abitazione senza cellulare con uno zainetto beige e un giubbotto nero con cappuccio. I suoi occhiali sono stati ritrovati vicino al cancello della casa, e da allora non ne hanno più avuto notizia.
L’ultima a vederla è stata la sorella prima che si addentrasse nel bosco. Appena è sparita, i genitori hanno lanciato l’allarme: la Prefettura di Siena ha attivato la macchina delle ricerche che nelle ore seguenti ha assunto dimensioni immense. Sembra che la giovane avesse litigato con i genitori adottivi. Non è chiaro se le avessero tolto il cellulare per punizione.
Il dispiegarsi dei soccorsi tra boschi, droni e notti senza sonno
Fin dal primo pomeriggio, le squadre dei vigili del fuoco, gli uomini del personale TAS (Topografia applicata al soccorso), unità cinofile, drone-team e volontari della Protezione Civile si sono mobilitati in massa. L’area principale delle ricerche è quella denominata “Acquabona”, alle porte di Montalcino: un bosco fitto in cui convergono sentieri, strade sterrate e la provinciale verso Sant’Angelo in Colle.
Il sopralluogo notturno è stato supportato anche dall’elicottero “Drago” dei Vigili del Fuoco. È stata una notte lunga, silenziosa, scandita solo da radio, torce e la speranza che Viktoria venisse trovata. I volontari presenti stimano oltre 40 persone impegnate e decine di segnalazioni che hanno portato a false piste e qualche sospiro di speranza.
Chi è Viktoria e perché questa scomparsa inquieta la comunità
Viktoria Peroni frequentava l’università a Siena e viveva a Montalcino. Nata in Russia, era stata adottata insieme alla sorella. I suoi capelli castani chiari, il caschetto fino alle spalle, gli occhi celesti e i pantaloni grigi, zainetto beige e sneakers nere con suola bianca – così l’ha descritta il sindaco Silvio Franceschelli in un post su Facebook che ha fatto il giro della rete provinciale.
Non usciva mai da sola in tarda serata, era riservata – raccontano i compagni di corso – e portava sempre con sé il suo rottweiler (spesso nel bosco dove si è addentrata), che quella mattina era rimasto a casa. La comunità, un borgo che vive di vino, turismo e tradizione, si è stretta in una preghiera silenziosa: non è solo una scomparsa, è l’ombra che si proietta su una valle intera.
Le domande senza risposta e le piste senza esito
Le autorità hanno invitato chiunque avesse informazioni a contattare immediatamente i Carabinieri. Molti messaggi sui social hanno rilanciato l’appello: “Chiunque l’abbia vista ieri dalle 14 nell’area boschiva di Montalcino, contatti il 112”. L’incertezza pesa come un macigno. Perché Viktoria non aveva con sé il telefono?
Perché è entrata in un bosco da sola? Qualcuno l’ha vista camminare verso l’Acquabona o lungo la provinciale? Nella notte, quando i droni hanno cercato segnali termici, è emerso solo il silenzio delle querce, delle rocce, del nulla. Con il trascorrere delle ore la preoccupazione sale anche perché la zona è frequentata da animali selvatici come lupi e cinghiali.
Il dolore della famiglia, l’attesa di un abbraccio
A Montalcino, le luci della cantina storica si spengono alle 21. Un gesto d’intimità e rispetto. La famiglia di Viktoria ha chiesto riservatezza. Nell’aria c’è attesa, speranza e paura. Ogni campanile della Val d’Orcia sembra scandire un secondo in più da quando la ragazza è scomparsa.

