Andrea PaciAndrea Paci

Viareggio piange Andrea Paci: le cause del decesso, aveva 43 anni

Viareggio si stringe nel dolore per la scomparsa di Andrea Paci, 43 anni, deejay storico e anima del Carnevale della città, morto ieri all’ospedale della Versilia dopo una lunga battaglia contro una malattia rara e aggressiva. La notizia, diffusa dalla sorella Alessandra, ha colpito profondamente la comunità: dalla Fondazione Carnevale alle associazioni di volontariato locali, tutti ricordano un uomo dalla grande generosità e dal sorriso contagioso, capace di trasmettere gioia anche nei momenti più difficili.

Andrea non era solo un musicista. Era un punto di riferimento per la città e per le tante persone che avevano avuto modo di conoscerlo nel corso della sua vita: volontario instancabile alla Misericordia di Lido di Camaiore, alla Croce Rossa e alla Croce Verde, sostenitore dell’associazione Aipd Versilia, impegnata con chi convive con la sindrome di Down. La sua presenza in città era sinonimo di festa, ma anche di solidarietà.

Una carriera costruita sulle note e sulla passione

La passione per la musica è nata quando Andrea Paci era poco più che adolescente. A 16 anni aveva già iniziato a sperimentare con i mixer, intuendo che la sua vita sarebbe stata scandita dal ritmo dei vinili e dalla magia dei concerti. Col tempo, il suo talento lo ha portato a collaborare con grandi artisti nazionali e internazionali, tra cui Vasco Rossi e Jennifer Lopez, ma sempre rimanendo profondamente legato al territorio. Ogni Carnevale, ogni festa rionale, ogni veglione era per lui l’occasione di portare allegria e energia, coinvolgendo intere generazioni di cittadini.

Non sorprende che Andrea sia stato anche tra i fondatori e sostenitori del Festival di Burlamacco, uno degli eventi collaterali più amati del Carnevale, dove la musica, l’allegria e i colori sono sempre stati protagonisti. Chi lo conosceva parla di un uomo che ha saputo fondere la sua passione per la musica con una straordinaria sensibilità umana.

Il coraggio di una battaglia lunga e dolorosa

Negli ultimi mesi, la malattia che lo aveva colpito ha reso ogni giorno una prova. Nonostante le cure ospedaliere e i momenti di sofferenza, Andrea ha mantenuto il suo sorriso e la sua energia, contagiando chi gli stava vicino. Amici e familiari lo hanno incoraggiato con striscioni e messaggi sui social: “Non sei solo in questa battaglia, ti aspettiamo”. La sua forza d’animo è stata fonte di ispirazione per tutta la città.

Purtroppo, negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate e il ricovero all’ospedale della Versilia era diventato necessario. Il deejay, anima instancabile della festa viareggina, si è spento circondato dall’affetto dei suoi cari e dalla stima di tutta la comunità.

Un’assenza che lascia un vuoto incolmabile

Dalle 15:00 di giovedì 13 novembre il feretro di Andrea Paci è al cimitero della Misericordia di Viareggio, per chiunque voglia portargli un ultimo saluto. La città, in lutto, ricorderà non solo il deejay che fece ballare generazioni di cittadini, ma anche l’uomo che ha saputo seminare allegria e solidarietà ovunque andasse.

La Fondazione Carnevale di Viareggio, in un messaggio ufficiale, lo ha definito “una persona straordinaria che, con il suo sorriso contagioso, la sua generosità e la sua passione per la musica ha saputo seminare gioia ovunque”. Parole che restituiscono l’essenza di un uomo che non era solo la colonna sonora della città, ma anche il cuore pulsante di tante iniziative culturali e sociali.

Andrea Paci rimarrà nei ricordi di Viareggio come simbolo di dedizione, talento e altruismo: un deejay capace di far ballare, sorridere e riflettere, fino all’ultimo giorno della sua vita.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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