Guido CrosettoGuido Crosetto

Il progetto: una riserva militare sul modello tedesco

Il ministro della Difesa Guido Crosetto è pronto a portare in Consiglio dei ministri il disegno di legge che ridisegnerà la struttura della difesa italiana. Al centro del provvedimento c’è la creazione di una riserva militare ausiliaria di circa diecimila unità, reclutate su base volontaria e richiamabili in caso di necessità. Si tratterebbe di una forza parallela alle Forze Armate attuali, destinata al supporto logistico, tecnico e operativo durante crisi internazionali, conflitti o calamità naturali.

Crosetto spiega che la proposta non è distante dal modello tedesco, fondato sulla volontarietà ma con procedure di attivazione più rapide in caso di emergenze. L’Italia, nelle intenzioni del ministro, deve adeguarsi ai nuovi scenari della difesa, che includono conflitti ibridi, minacce cyber e necessità di tecnici altamente qualificati.


Il nodo dei numeri: “La legge 244 va superata”

Già nelle scorse settimane Crosetto aveva anticipato la necessità di aumentare sensibilmente il personale militare. L’attuale limite di 170mila unità previsto dalla legge 244 – che secondo il ministro “va buttata via” – non è più ritenuto adeguato. Le Forze Armate contano oggi poco più di 160mila uomini e donne, un numero definito insufficiente per sostenere gli impegni operativi e le nuove aree di competenza.

Secondo il documento informale presentato al Consiglio Supremo di Difesa, per colmare il gap servirebbero almeno 30-40mila unità in più, con un fabbisogno immediato di 10-15mila reclute specializzate nelle nuove tecnologie e nell’intelligenza artificiale. Solo nel settore cyber, Crosetto stima necessarie almeno 5mila professionalità.


Chi entrerà nella riserva

Il ddl prevede che la riserva sia composta da ex militari, tecnici, professionisti e personale specializzato disponibile a una forma di impegno volontario. Dopo la selezione, i riservisti riceveranno formazione iniziale e addestramenti periodici per mantenere un livello operativo sufficiente a essere impiegati quando richiesto.

Il richiamo non si limiterebbe a scenari militari tradizionali: la riserva potrebbe essere utilizzata anche per operazioni di soccorso nelle emergenze civili, come terremoti e alluvioni, in continuità con le funzioni svolte oggi dalle forze armate in caso di calamità.


Le critiche delle opposizioni: “Stiamo tornando alla leva?”

La proposta di una leva volontaria ha scatenato l’immediata reazione delle opposizioni, soprattutto del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte, senza mezzi termini, accusa il governo di voler “mandare i giovani in guerra”, avvicinando l’Italia a un sistema di coscrizione mascherata.

Crosetto respinge le accuse sottolineando che la riserva è esclusivamente volontaria e che il progetto risponde alla necessità di una difesa moderna, proporzionata a un contesto internazionale caratterizzato da crescente instabilità. “Il tema merita riflessione”, dichiara. “Dobbiamo adattare il modello di difesa al futuro che abbiamo davanti”.

Di Renato Valdescala

Esperienza nello sport e nella cronaca locale con quotidiani salernitani dal 1990. Con il tempo si è dedicato alla cronaca estera analizzando i fatti di maggiore rilievo con spirito critico e irriverente. Si occupa anche di approfondimenti di cronaca nazionale.

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