Da sinistra Sara Di Vita, , Antonella Di Ielsi e Gianni Di VitaDa sinistra Sara Di Vita, , Antonella Di Ielsi e Gianni Di Vita

Le prime parole dell’ex sindaco Gianni Di Vita dal letto d’ospedale a Dentro la Notizia

«Sto bene, sono in miglioramento. Non voglio parlare, sono concentrato su quello che è accaduto. Penso solo alle mie figlie e a mia moglie. Sinceramente del resto non interessa nulla». Sono le prime parole pronunciate da Gianni Di Vita, ex sindaco di Pietracatella, ricoverato allo Spallanzani di Roma dopo il drammatico evento che ha sconvolto il piccolo centro molisano.

L’uomo è l’unico sopravvissuto della famiglia colpita da una presunta intossicazione che ha causato la morte della moglie, Antonella Di Ielsi, 50 anni, e della figlia Sara Di Vita, di appena 15 anni.

Le condizioni dell’uomo restano sotto stretto monitoraggio medico, mentre proseguono senza sosta le indagini per chiarire cosa abbia provocato il decesso delle due donne, avvenuto a distanza di poche ore l’una dall’altra.


Cibo sequestrato e accertamenti: cosa è stato trovato in casa

Nell’abitazione della famiglia Di Vita, a Pietracatella, sono stati sequestrati numerosi alimenti presenti nel frigorifero: vongole, cozze, seppie, baccalà e funghi confezionati e certificati, consumati il 24 dicembre. Tutti i prodotti sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico per essere analizzati.

Secondo quanto riferito dal direttore generale dell’Asrem, Giovanni Di Santo, le indagini puntano a chiarire se la causa dei decessi possa essere riconducibile a una tossinfezione alimentare o a una diversa forma di intossicazione, anche di natura chimica. Al momento, nessuna ipotesi è esclusa.


Cinque sanitari indagati: accertamenti sui soccorsi

La Procura di Campobasso ha iscritto nel registro degli indagati cinque operatori sanitari, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni colpose in ambito sanitario. L’iscrizione, precisano gli inquirenti, è un atto dovuto per consentire lo svolgimento degli accertamenti tecnici irripetibili.

Secondo quanto ricostruito, la ragazza si sarebbe recata in ospedale due volte prima del decesso. Anche la madre aveva chiesto assistenza medica. Gli investigatori stanno verificando se vi siano state sottovalutazioni cliniche o ritardi nella diagnosi, così come eventuali errori nei protocolli adottati.


Autopsia e indagini: la corsa contro il tempo

La Procura ha disposto l’autopsia su entrambi i corpi per chiarire con precisione le cause della morte. Gli accertamenti medico-legali saranno affiancati da consulenze specialistiche multidisciplinari per ricostruire l’intera sequenza degli eventi.

Le indagini si concentrano su tre direttrici principali: eventuali responsabilità sanitarie, individuazione dell’agente scatenante (alimentare o chimico) e tutela della salute pubblica, per scongiurare altri casi simili.


Il dolore della comunità e le parole della Procura

La vicenda ha profondamente scosso l’intera comunità di Pietracatella. “La morte di una ragazza di 15 anni e di sua madre rappresenta un evento di gravità estrema”, ha sottolineato la Procura di Campobasso, ribadendo l’impegno a fare piena luce sull’accaduto.

Nel frattempo, il padre resta ricoverato sotto osservazione, mentre la sorella della ragazza è stata trasferita per precauzione allo Spallanzani. La comunità attende risposte, mentre le indagini proseguono per chiarire cosa abbia davvero spezzato due vite in poche ore.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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