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Giustiziato Ivan Cantu in Texas, si professava innocente: Kim Kardashian aveva cercato di salvarlo

É stato ucciso la notte scorsa con un’iniezione letale nella camera della morte della prigione di Huntsville, in TexasIvan Cantu , che da oltre 20 anni denunciava di essere stato condannato a morte sulla base di una falsa testimonianza.

Ivan Cantu era finito in carcere nel 2000 per l’omicidio del cugino e della fidanzata, si è sempre professato innocente

Cantu ha usato le sue ultime parole per ribadire più volte di essere innocente dall’accusa di aver ucciso, nel novembre del 2000, il cugino e la sua fidanzata, James Mosqueda e Amy Kitchen, per motivi legati allo spaccio di droga. Ai tentativi di salvare la vita al 50enne condannato a morte hanno partecipato anche diverse celebrità, tra le quali Kim Kardashian e l’attore Martin Sheen, insieme al deputato dem Joaquín Castro e al fratello Julian, ex ministro dell’amministrazione Obama. 

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Persino tre membri della giuria che hanno condannato Cantu avevano chiesto che la sua esecuzione venisse rinviata, dal momento che, alla luce dei nuovi elementi, ora avevano dubbi sulla sua colpevolezza. La mobilitazione non è servita a nulla: lunedì scorso la commissione per la grazia del Texas ha respinto, all’unanimità, la richiesta di commutare la sentenza capitale di Cantu e anche la richiesta di rinviare l’esecuzione. 

James Mosqueda e Amy Kitchen

Respinta la richiesta di rinviare l’esecuzione, la Corte d’Appello non ha ritenuto credibili le nuove prove

Il giorno dopo due diversi corti texane hanno anche respinto la richiesta di fermare l’esecuzione, con la corte d’appello del quinto circuito che ha definito “non credibili” le nuove prove che mettevano in dubbio la condanna a morte. Il condannato aveva poi rinunciato a presentare il ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti, nella convinzione di non avere nessuna possibilità di successo. Anche se la sua legale Gena Bunn ha ribadito che le nuove prove “impugnano l’integrità del processo e sollevano la possibilità che lo stato del Texas mandi a morte un uomo innocente”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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