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Papa Francesco alla Messa della Vigilia: ‘C’è il rischio di vivere il Natale con un’idea pagana di Dio’

“C’è il rischio di vivere il Natale avendo in testa un’idea pagana di Dio, come se fosse un padrone potente che sta in cielo; un dio che si sposa con il potere, con il successo mondano e con l’idolatria del consumismo” – ha detto Papa Francesco nell’omelia della messa della Notte di Natale.

6.500 fedeli hanno assistito alla messa nella Basilica di San Pietro. I fedeli che non sono riusciti a partecipare hanno seguito la celebrazione dai maxi schermi.

In Piazza San Pietro 6500 fedeli per la Santa Messa della Vigilia di Natale

“Sempre torna l’immagine falsa di un Dio distaccato e permaloso – ha sottolineato -, che si comporta bene coi buoni e si adira coi cattivi; di un dio fatto a nostra immagine, utile solo a risolverci i problemi e a toglierci i mali”. Secondo il Pontefice “Lui non usa la bacchetta magica, non è il dio commerciale del ‘tutto e subito’; non ci salva premendo un bottone, ma si fa vicino per cambiare la realtà dal di dentro”.

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Eppure, ha avvertito, “quanto è radicata in noi l’idea mondana di un Dio distante e controllore, rigido e potente, che aiuta i suoi a prevalere contro altri! Tante volte è radicata in noi questa immagine. Ma non è così: Lui è nato per tutti, durante il censimento di ‘tutta la terra’”.

‘Sempre torna un’immagine falsa di un Dio distaccato e permaloso’

“Ecco lo stupore del Natale – ha indicato Francesco -: non un miscuglio di affetti sdolcinati e di conforti mondani, ma l’inaudita tenerezza di Dio che salva il mondo incarnandosi. Guardiamo il Bambino, guardiamo la sua mangiatoia, guardiamo il presepe, che gli angeli chiamano ‘il segno’: è infatti il segnale rivelatore del volto di Dio, che è compassione e misericordia, onnipotente sempre e solo nell’amore”.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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