Partendo da una piccola macelleria di Ottaviano di via Lavinaio era diventato un punto di riferimento in Italia e la sua fama aveva oltrepassato i confini della Penisola. Il ristoratore Luciano Bifulco è morto domenica 24 dicembre all’età di 40 anni in circostanza ancora da chiarire.
Luciano Bifulco è deceduto all’ospedale di Nola, un collega ha fatto scattare l’allarme nell’azienda di San Giuseppe Vesuviano
La ferale notizia che ha sconvolto il mondo del food italiano è stata divulgata dal giornalista Luciano Pignataro sul suo blog. L’imprenditore è deceduto all’ospedale di Nola dopo che erano stati contattati i soccorsi per un incidente nell’azienda di carni di San Giuseppe Vesuviano. A lanciare l’allarme un collega di Luciano Bifulco. Successivamente è emerso che sarebbe stato rinvenuto con alcune ferite da arma da taglio all’addome. Incredulità e costernazione ad Ottavianoper l’improvvisa morte del 40enne che con le sue brillanti intuizioni e puntando su un concetto innovativo di ristorazione.
In breve tempo La Braceria di Ottaviano (Napoli) è diventato un tempio della carne con cinque celle di frollatura a vista. Aveva ampliato l’offerta con l’azienda Carmasciando ed una mega enoteca. Insieme al fratello Nando costituiva la quarta generazione impegnata nel lavoro delle carni a Ottaviano. Premiato nella World’s 101 best steaks restaurant. Sull’accaduto indagano i carabinieri della compagnia di San Giuseppe Vesuviano. Lascia la moglie Carmela e tre figli.
La Braceria di Ottaviano è diventato un tempio della carne, lascia moglie e tre figli
In tanti hanno ricordato sui social Luciano Bifulco e la grande dedizione per il suo lavoro. “Ti ricordi quando ti ho ‘minacciato’ di non prendere più gli hamburger se non ti fermavi per andare alla recita di tuo figlio? Ecco, questo eravamo noi oltre il lavoro. Ti ho amato tanto, amico mio, non ti dimenticheremo mai, non dimenticheremo mai la tua passione, era quella la tua brace” – ha scritto un amico su Facebook.
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.
