“Mi sembra di essere in un sogno, se sono qui è grazie a tutti voi. Ora sto bene. Quando ho visto la strada e mi hanno tolto le manette ho chiesto ai miei familiari cosa stesse accadendo. Ma davvero sono libero?”.Patrick Zakiè intervenuto in diretta nel corso di Che tempo che fa in onda su Rai 3 domenica 12 dicembre.
Patrick Zaki ospite da Fazio: ‘Fin quando non sono stato scarcerato ho temuto il peggio’
“Spero di essere in Italia a breve, potrei essere a Bologna già domani e per me sarebbe un sogno. Devo sentire i miei legali ma credo di non avere limitazioni”. Lo studente egiziano ha ripercorso i 22 mesi trascorsi nelle carceri egiziane. “Il momento più brutto e quando mi hanno detto di aspettare al controllo passaporti. Non comprendevo cosa stesse accadendo. Ho cercato di trasformare in energia positiva ogni cosa che mi è successa per andare avanti”. Non sono mancati gli aneddoti.
“Fino a poche ore prima dalla liberazione avevo timore per quello che mi sarebbe successo. Ancora adesso fatico a crederci” -ha sottolineatoZaki nel corso della conversazione con Fabio Fazio. “Mi è mancata la mia famiglia, i miei colleghi studenti a Bologna e i miei libri. La prima cosa che ho fatto è stata una bella doccia con l’acqua calda, poi ho trascorso tanto tempo con la mia famiglia e poi con i giornalisti. Vi sono davvero grato”.
‘La prima cosa che ho fatto? Una bella doccia calda’
Incalzato dal conduttore di Che tempo che fa lo studente dell’Università di Bologna si è soffermato su alcuni interventi in suo favore durante il periodo di detenzione. “Per me è stato un grandissimo onore essere citato dalla Senatrice Liliana Segre e se potrò incontrarla per me sarà davvero un grandissimo piacere”. Zaki non ha mai smesso di studiare ed ha un pensiero speciale per Rita Monticelli.
“Devo ringraziarla, la considero una di famiglia. L’università che mi ha fatto pensare di tornare a Bologna al più presto. Voglio completare gli studi lì. Forse voglio vivere a Bologna, mi sento un bolognese“. Zaki ha anche commentato la sconfitta del Bologna a Torino. “Dai, sono cose che succedono. Non credo che questa sia una brutta stagione per il Bologna, spero di essere presto allo stadio” – la chiosa finale prima di salutare i telespettatori in italiano.
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.
