Caos Shanghai in Cina nel distretto di Xuhui, sabato 14 agosto, quando le autorità sanitarie hanno raggiunto un negozio Ikea per bloccare uno stretto contatto di un caso Covid-19, rintracciato nel centro commerciale.
Scoppia il panico all’Ikea nel distretto di Xuhui per la presenza di un bambino positivo al Covid
Sui social sono stati diffusi una serie di video che mostrano la gente del posto che urla e si spinge a vicenda nel tentativo di fuggire dall’edificio Covid. Secondo la BBC la persona che ha indotto le autorità a sigillare il negozio era uno stretto contatto di un bambino di sei anni che è risultato positivo dopo essere tornato a Shanghai da Lhasa in Tibet. Quasi 400 contatti stretti del bambino di sei anni erano stati rintracciati mentre a 80.000 persone era stato ordinato di sottoporsi a test.
Yesterday, an abnormal health code case was presented at an IKEA in Shanghai, & the entire mall was suddenly blocked?
Some ppl forced their way out for fear of being sent to concentration camps, but there is actually nowhere to escape under #AmazingChina’s digital surveillance pic.twitter.com/MWpbTOJ3kz
Il vicedirettore della Commissione sanitaria di Shanghai,Zhao Dandan, ha dichiarato che il negozio e le aree ad esso collegate sarebbero stati gestiti “a circuito chiuso” per due giorni. Le autorità sanitarie della città hanno segnalato il 15 agosto sei casi di Covid-19 trasmessi localmente a Shanghai, di cui cinque asintomatici.
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.
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