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Il generale iraniano Qassim Soleimani, capo dell’élite Quds Force del Corpo della Guardia rivoluzionaria islamica, è stato ucciso nel corso di un attacco militare ordinato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Il raid messo a segno all’aeroporto internazionale di Baghdad nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 gennaio è stato confermato dal Pentagono. Dopo aver avuto conferma della morte di Soleimani il presidente Usa ha pubblicato la bandiera americana su Twitter.

Soleimani, pericolo pubblico numero con al-Baghdadi

Soleimani era stato definito dal segretario di Stato Mike Pompeo  la mente militare ed era ritenuto pericoloso almeno quanto il leader dello Stato islamico Abu Bakr al-Baghdadi. Ad ottobre Baghdadi si è ucciso  durante un raid americano in un complesso nel nord-ovest della Siria.

Il generale ritenuto responsabile degli attacchi contro le forze americane tra il 2003 e il 2011

Nell’aprile 2019, il Dipartimento di Stato ha annunciato che l’Iran era responsabile dell’uccisione di 608 truppe statunitensi durante la guerra in Iraq. 

A capo delle delle forze iraniane c’era Soleimani che, tra il 2003 e il 2011, sarebbe stato la mente di tutte le operazioni militare che avrebbero portato al decesso del 17% del personale americano.

Attacco aeroporto di Baghdad: morte 7 persone

Secondo i funzionari dell’Associated Press sono almeno sette persone le persone uccise nell’attacco all’aeroporto di Baghdad. Tra le vittime anche l’ufficiale del protocollo aeroportuale, Mohammed Reda.

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