Il corpo ormai mummificato di un’anziana, 86 anni, è stato ritrovato dalla polizia locale e dai vigili del fuoco nel pomeriggio di giovedì 25 maggio a Verona, all’ultimo piano di un’abitazione in via Marco Polo nel quartiere di Borgo Milano. Secondo i primi accertamenti del medico legale il decesso risalirebbe al 2017.
Dopo ore di ricerche il figlio della donna si è costituito. Il controllo della Polizia locale è stato autorizzato dalla Procura. Il 60enne si è presentato spontaneamente agli agenti che gli hanno notificato gli atti dell’indagine che lo vedono indagato. La madre sarebbe deceduta all’età di 80 anni ma il figlio, che aveva abbandonato i suoi resti in casa (sul letto), proprio per allontanare i sospetti aveva continuato a frequentare l’appartamento di via Marco Polo a Verona.
E, soprattutto, a ritirare con la delega all’ufficio postale la pensione dell’anziana. L’indagine si è basata su testimonianze dei vicini che non vedevano da anni la signora, nonostante il figlio passasse regolarmente nell’abitazione, salutando in modo cordiale quanti incontrava.
Al vigile di quartiere erano giunte le segnalazioni dei vicini di una seconda casa, di proprietà dell’uomo e della donna. Questi lamentavano strani accessi e intrusioni sospette nelle pertinenze dell’abitazione. Ma il figlio si è sempre rifiutato di collaborare per effettuare dei controlli: quando i vigili hanno chiesto di parlare con la madre che abitava nell’altra casa, l’uomo ha accampato scuse, dicendo che l’anziana era all’estero, in Germania, o in vacanza.
Sospetti alimentati dal fatto che la donna non riceveva da anni cure mediche né aveva acquistato farmaci o beni di prima necessità. L’unico movente era quello economico, della pensione. L’uomo è indagato per truffa aggravata a danni dello Stato per aver percepito la pensione per 6 anni. Secondo i primi accertamenti il figlio 60enne non risulta indigente e conduceva una vita normale.