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Sette e mezzo: dalla Campania al resto del mondo

Card game with Neapolitan cards typical of Naples.

Nell’ambito dei giochi di carte, il Sette e mezzo occupa un ruolo tutt’altro che trascurabile, sia per la sua longevità, sia per come ha saputo uscire dai confini locali per imporsi a livello globale. Si tratta di un gioco molto semplice, alla portata di tutti, privo di regole complesse da imparare e divertente nella sua immediatezza. Disputato per tradizione in contesti di convivialità, trova oggi ampio spazio anche nei casinò online.

Dalle tavole imbandite ai dispositivi mobili

Ci sono giochi capaci di resistere a ogni evoluzione in termini di abitudini, gusti collettivi, avvento di nuove tecnologie, meccanismi di svolgimento. È il caso della roulette, del blackjack, del poker, ma anche del Sette e Mezzo. La sua origine, non del tutto definita, pare comunque senz’altro provenire dalla terra campana, in particolare da Napoli, dove era buona abitudine divertirsi con questo gioco di carte durante le festività natalizie, prima o dopo lauti pasti consumati in famiglia. Un’abitudine non certo andata persa, che però ha scavallato i confini casalinghi, regionali e poi anche quelli nazionali, al punto da approdare persino in rinomati casinò statunitensi, oltre che nelle piattaforme virtuali.

Se dunque si usa ancora il Sette e mezzo come piacevole e gioiosa fonte di intrattenimento nei giorni dedicati al riposo, al contempo la sua fruizione ha assunto nuova stima nei casinò web, dove il gioco ha saputo inserirsi senza difficoltà, mantenendo intatte le proprie regole e non snaturando le qualità che lo hanno reso celebre. Accanto alle sfide con le persone care, adesso è possibile approfittare di momenti ludici con il Sette e Mezzo anche da soli, con un dispositivo fisso o mobile e una connessione internet, sfruttando una facilità d’impatto che, lo ribadiamo, non intacca la sostanza del gioco, pur con le ovvie peculiarità di internet.

L’utente dei casinò in rete si trova ad affrontare un mazziere virtuale, non persone reali, ma ha davanti lo stesso obiettivo: provare a ottenere un risultato migliore dell’avversario, in una competizione che si svolge senza banali tempi di attesa, con un ritmo sostenuto.

Un blackjack ancora più immediato

Tra i giochi sopra citati, il blackjack è senz’altro quello che più avvicina il Sette e mezzo per meccanica di base e scopo conclusivo. Nel primo caso bisogna sconfiggere il dealer senza superare quota 21 con le carte della propria mano, nel secondo il confine da raggiungere o avvicinare ma senza sballare è naturalmente proprio il sette e mezzo, a cui si approda attraverso una distribuzione iniziale di carte (una per il giocatore, una per il mazziere) e successive richieste di carte se desiderate. Dall’asso al sette si mantiene il valore nominale, mentre le figure valgono mezzo punto. Se si arriva a un totale di otto o più, la mano è perduta. Niente di strano da imparare.

Nei casinò legali e autorizzati a operare in Italia possiamo notare come i giochi siano spesso proposti con un gran numero di varianti, impostate per offrire stimoli sempre nuovi attraverso l’aggiunta di opzioni di puntata, bonus, jackpot o altro. Qui invece si resta molto vicini al sapore della tradizione, e si disputa un round dopo l’altro avvalendosi di pochi pulsanti essenziali (puntata, distribuzione carte, domanda di nuova carta, decisione di stare come si è, ripetizione della puntata precedente o raddoppio della stessa). Molte piattaforme utilizzano inoltre il mazzo da gioco napoletano, con le classiche figure di riferimento (denari, bastoni, coppe e spade).

Come si vede, il Sette e mezzo vive della sua semplicità e non sminuisce in alcun modo la sua storia, abbracciando sia il costume popolare che le innovazioni digitali, in un corretto e non prevaricante connubio.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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