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Si festeggia oggi 1° maggio la Festa dei lavoratori con la Chiesa che ricorda la laboriosa e umile opera di San Giuseppe. Maneggiava la pialla, la scure, la sega, il martello. Così tutti i giorni, dal mattino alla sera, per tutta la vita, faticando, sudando, consumando le forze. Secondo la tradizione il padre di Gesù era un falegname ma occasionalmente lavorava anche come fabbro e carpentiere.

La Chiesa commemora San Giuseppe lavoratore

Il 1° maggio 1891 si celebrò per la prima volta in Italia la Festa del Lavoratori che venne sospesa nel 1924 con il fascismo che propose infatti una sua particolare ricorrenza che nulla aveva a che vedere col lavoro: il 21 aprile, coincidente col Natale di Roma. Diventò festa nazionale dal 1° maggio 1947. In questo giorno si celebrano le conquiste, i sacrifici e le lotte che hanno dato dignità, parità e rispetto ai lavoratori. Un percorso di rivendicazioni che ancora oggi, nel terzo millennio, presenta incongruenze e squilibri in una società profondamente cambiata.

La Festa dei lavoratori si celebrò la prima volta nel 1891

Resta da fare, e tanto, sul fronte della sicurezza sul lavoro con le morti bianche ancora in primo piano nella pagine di cronache. Numeri da brividi con giovani donne, padri di famiglia che hanno perso la vita mentre svolgevano il loro dovere per un macchinario non controllato adeguatamente o per non aver rispettato un protocollo magari con l’obiettivo di aumentare la produzione. Una ricorrenza che in tanti celebreranno partecipando ad eventi o concerti ma anche condividendo di Buon 1 maggio con immagini e gif.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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