Il 64enne ha simulato un omicidio per attirare polizia e carabinieri in un’abitazione saturata di gas
Un piano folle e premeditato, che avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia: è quanto accaduto a Ozieri, nel nord della Sardegna, dove un uomo, il 64enne Antonio Maria Pani, è stato arrestato in flagranza di reato per tentata strage, minaccia a pubblico ufficiale e simulazione di reato. Tutto è iniziato con una telefonata drammatica al 112: una voce maschile ha dichiarato di aver appena ucciso la propria compagna e di volersi suicidare. L’indirizzo indicato era un’abitazione in località Tramentu, zona residenziale del comune sardo.
L’intervento tempestivo ha evitato la strage
In pochi minuti sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia locale, agenti della Polizia di Stato, vigili del fuoco e personale sanitario del 118. Preoccupati per l’incolumità delle persone coinvolte e allertati da un forte odore di gas, i soccorritori hanno scavalcato il muro perimetrale e forzato la porta d’ingresso della palazzina. All’interno, una scena inquietante: l’appartamento all’ultimo piano era completamente saturo di gas propano proveniente da due bombole collegate al sistema di aerazione. Porte e finestre erano state sigillate con nastro adesivo per trattenere il gas.
Nella casa materiale inneggiante al fascismo e scritti deliranti contro lo Stato
Il potenziale esplosivo della situazione è stato confermato poco dopo, quando i militari hanno trovato, nascosto in una legnaia nel cortile interno, l’uomo responsabile della chiamata. Addosso aveva un telecomando con tecnologia wireless: un dispositivo artigianale in grado di attivare da remoto una mola a disco e un fornello a gas, che avrebbero innescato un’esplosione devastante. Solo l’intervento tempestivo ha evitato il peggio.
La successiva perquisizione ha portato al ritrovamento di fogli manoscritti contenenti frasi deliranti contro carabinieri, polizia e magistratura, oltre a testi e manifesti di ispirazione fascista. Un quadro inquietante che restituisce il profilo di un uomo radicalizzato, violento e animato da un odio profondo verso le istituzioni.
L’arrestato non è nuovo a gesti eclatanti: nel 2022 aveva vandalizzato la lapide dedicata a Walter Frau, carabiniere ucciso in servizio nel 1995 a Chilivani, frazione di Ozieri. Ora si trova nel carcere di Bancali, a Sassari, mentre il materiale sequestrato è al vaglio della procura competente.