L'ex procuratore Venditti e l'avvocato LovatiL'ex procuratore Venditti e l'avvocato Lovati

“Mi hanno rovinato la vita”: lo sfogo di Mario Venditti davanti al Riesame di Brescia

«Ho la vita rovinata, non ho mai preso un euro al di fuori dello stipendio».
Sono le parole pronunciate da Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, davanti al tribunale del Riesame di Brescia durante l’udienza sul decreto di perquisizione e sequestro dei suoi dispositivi, avvenuto lo scorso 26 settembre.

Venditti è indagato per corruzione in atti giudiziari in relazione al fascicolo del 2017 sul delitto di Garlasco e su Andrea Sempio, amico d’infanzia di Marco Poggi, fratello di Chiara.
Il collegio presieduto dal giudice Giovanni Pagliuca si è riservato di decidere entro 72 ore.


Le accuse e la difesa: “Non esistono prove di corruzione”

Secondo la Procura di Brescia, Venditti avrebbe archiviato l’indagine su Sempio in cambio di denaro.
L’avvocato Domenico Aiello, che difende l’ex magistrato, respinge con fermezza ogni accusa:

“Non c’è alcuna prova di corruzione. Né luogo, né tempo, né soprattutto un corruttore. Prima di rovinare la vita delle persone ci vuole senso di responsabilità”.

Il difensore ha depositato una memoria difensiva voluminosa, mentre la Procura non ha presentato nuovi atti.
Venditti, che continua a proclamarsi innocente, ha denunciato un “linciaggio mediatico” dopo la perquisizione e il sequestro di computer, tablet e smartphone.


Le indagini parallele: il filone “Clean 2”

Non è l’unica inchiesta che coinvolge l’ex aggiunto.
Il 9 ottobre è stato sottoposto a un secondo sequestro di dispositivi nell’ambito dell’indagine “Clean 2”, nata a Pavia e poi trasferita a Brescia per competenza.
In questo procedimento, Venditti è indagato per corruzione e peculato, in relazione ai rapporti con i fratelli D’Arena e con le società Esitel e CR Service, che fornivano alla Procura servizi di intercettazione e auto a noleggio.

Secondo gli inquirenti, ci sarebbero state “anomalie nella gestione dei mezzi” e irregolarità tra alcuni carabinieri della sala CIT di Pavia, sottoposti al suo coordinamento.


Il nodo giurisdizionale: chi deve indagare sul delitto di Garlasco?

Parallelamente, si apre un fronte legale cruciale: quale Procura è competente per l’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi?
L’avvocato Aiello, difensore di Venditti, ha chiesto di trasferire il fascicolo da Pavia a Brescia, poiché da quell’indagine originaria è scaturito il filone che coinvolge l’ex pm.

In base all’articolo 11 del codice di procedura penale, sostiene Aiello, la connessione tra i procedimenti impone che la stessa Procura — in questo caso Brescia — gestisca entrambi i fascicoli.
La decisione spetterà però alla Procura generale della Cassazione.


Sempio revoca il mandato all’avvocato Lovati: “Troppa esposizione mediatica”

Nel frattempo, Andrea Sempio, 37 anni, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, ha revocato il mandato al suo difensore Massimo Lovati.
La decisione — comunicata prima telefonicamente e poi via PEC — è arrivata dopo le frequenti apparizioni del legale in trasmissioni tv, tra cui “Falsissimo” di Fabrizio Corona.

Fonti vicine a Sempio parlano di una mancata condivisione delle strategie difensive e di iniziative mediatiche intraprese da Lovati senza previo confronto con il cliente o con l’avvocata Angela Taccia, che resta nel collegio difensivo.

Il nome del nuovo legale sarà comunicato il 17 ottobre.
Taccia, che continua a difendere Sempio, ha confermato che “la scelta è stata ponderata e condivisa”.


Un caso che intreccia giustizia, media e reputazioni

L’inchiesta su Mario Venditti non è solo un procedimento penale, ma anche una questione di fiducia nell’istituzione giudiziaria.

L’immagine del magistrato che per anni ha guidato delicate indagini a Pavia è ora segnata da accuse che dovranno essere verificate.
Nel frattempo, l’eco mediatica e il cambio di rotta nella difesa di Sempio aggiungono ulteriori ombre a una vicenda già segnata dal mistero e dal dolore del caso Garlasco.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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