L'operaio estratto dalle macerieL'operaio estratto dalle macerie

L’operaio 66enne aveva già avuto un arresto cardiaco in ambulanza

Octay Stroici, l’operaio romeno di 66 anni rimasto intrappolato per oltre undici ore sotto le macerie della Torre dei Conti a Roma, non ce l’ha fatta. L’uomo è morto all’ospedale Umberto I dopo un arresto cardiaco sopraggiunto poco dopo il trasferimento dall’ambulanza. Nonostante le manovre di rianimazione e il tempestivo intervento dei medici, le sue condizioni, già gravissime, non hanno lasciato scampo.

Il suo salvataggio, avvenuto tra gli applausi e la commozione delle persone presenti, aveva fatto sperare in un lieto fine. Stroici era rimasto cosciente per molte delle ore trascorse sotto le macerie, parlava con i soccorritori e riceveva ossigeno. Ma il cuore si è fermato proprio nel momento in cui si era tornato a sperare in un suo miracoloso recupero.


Le operazioni di soccorso

Il crollo parziale della Torre dei Conti, nel cuore di Roma tra i Fori Imperiali e via Cavour, aveva coinvolto quattro operai impegnati nei lavori di restauro. Tre di loro erano stati estratti subito dopo il primo cedimento, mentre Stroici era rimasto bloccato dal materiale crollato in un secondo collasso della struttura.

Per salvarlo sono intervenuti oltre 140 vigili del fuoco, appartenenti ai nuclei USAR (Urban Search and Rescue), SAF, unità cinofile, dronisti, specialisti in criticità strutturali e topografi. Un lavoro estenuante e delicatissimo, portato avanti metro dopo metro per evitare ulteriori crolli e proteggere la vita dell’operaio.


Le reazioni e il cordoglio

La notizia della morte ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha espresso il suo dolore con un messaggio durissimo:
“Nonostante lo straordinario sforzo dei soccorritori, Octay Stroici non ce l’ha fatta. Di lavoro non si può e non si deve morire.”

Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che aveva seguito sul posto le operazioni, ha parlato di “eroismo dei vigili del fuoco e dolore immenso per una tragedia inaccettabile”.

Ora l’inchiesta della Procura dovrà chiarire le cause del doppio crollo: possibili responsabilità nei lavori, verifiche strutturali, eventuali omissioni.


Un’altra tragedia sul lavoro

La morte di Stroici riporta al centro il dramma delle morti bianche in Italia. Un uomo che ha resistito undici ore sotto le macerie, cosciente, aggrappato alla vita, per poi morire quando sembrava salvo. Una vicenda simbolo, che riaccende il dibattito sulla sicurezza nei cantieri e sulla tutela di chi ogni giorno lavora in condizioni di rischio.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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