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Bambotto ucciso da un cacciatore, il video del cervo mascotte di Pecol che viveva tra la gente

Indignazione e tristezza nel borgo dolomitico di Pecol, nel comune di San Tomaso Agordino, in provincia di Belluno, dopo la morte violenta, per mano di un cacciatore 23enne, di Bambotto, un esemplare di Cervo di sette anni che era la ‘mascotte’ del paese e viveva in simbiosi con la gente.

Il cervo Bambotto si affacciava alle finestre per farsi coccolare e ricevere cibo

Il Cervo era anche assurto alla notorietà televisiva, grazie alla trasmissione Rai Linea Bianca. Era noto per affacciarsi alle finestre delle case per nutrirsi e farsi accarezzare. Nella pagina Facebook animalista ‘Claretta’ ricorda che “l’opinione pubblica condanna il gesto senza se e senza ma. Il cacciatore anonimo locale codardo non ci mette nemmeno la faccia. Ma si dice che nel paese tutti sanno chi è l’autore del spregevole gesto”.

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Bambotto, come riferito da un residente, era nato 7 anni fa a Pecol ed era stato portato dalla mamma sullo zerbino di un’abitazione. Da allora è diventato il Cervo di Pecol, e lo si poteva incrociare per strada tra le frazioni limitrofe. Alcuni cacciatori avrebbero dichiarato di averlo ucciso dopo aver ricevuto segnalazioni, negli ultimi tempi, di una sua presunta aggressività.

Indignazione e rabbia a Pecol, Brambilla: ‘Ucciso da un cacciatore senza cuore di 23 anni protetto dalla legge venatoria’

“È semplicemente disgustoso quello che è successo e succede continuamente nei nostri boschi durante la stagione di caccia. Un cacciatore senza cuore di 23 anni lo ha ammazzato per divertimento, protetto dalla legge che permette l’attività venatoria. Quanto coraggio ci vuole ad uccidere una creatura che ti mangia dalle mani e dorme sullo zerbino di casa?” – ha riferito Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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