Il luogo dell'incidente ad Arzachena e le due vittimeIl luogo dell'incidente ad Arzachena e le due vittime

La domenica mattina che avrebbe dovuto segnare l’inizio di una giornata di lavoro in Costa Smeralda si è trasformata in una tragedia. Due giovani vite spezzate.

L’incidente sulla statale 125: una dinamica ancora da chiarire

Erano le 8:15 di domenica 13 luglio quando una Ford Fiesta e un Suv MG si sono scontrati frontalmente nel tratto di Malchittu, alle porte di Arzachena, in provincia di Sassari. Un rettilineo tristemente noto per la sua pericolosità, dove l’alta velocità è la norma più che l’eccezione. A bordo della Fiesta viaggiavano tre ragazzi diretti al lavoro al parco acquatico Aquadream di Baja Sardinia.

Due di loro, Sami Ait Oukfir, 18 anni, nato a Olbia nel 2005, e Fares Shehata, 19 anni, nato in Egitto nel 2006, sono morti sul colpo. Il terzo ragazzo, 16 anni, anch’egli di origine marocchina, è stato trasportato in condizioni disperate in elisoccorso all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari.

Giovani lavoratori con un sogno in Costa Smeralda

Non erano in vacanza, non correvano per gioco. Sami e Fares erano lavoratori stagionali, inseriti nell’organico di uno dei parchi acquatici più frequentati della zona. Ogni giorno percorrevano quel tratto di strada per costruirsi un futuro, un’identità, una dignità. Erano profondamente integrati nella comunità di Arzachena, rispettati e conosciuti, ragazzi come tanti, con famiglie alle spalle e sogni da realizzare.

Il destino li ha traditi su quella che, per molti giovani come loro, è una strada di speranza e fatica, ma troppo spesso si trasforma in un crocevia di morte.

L’auto carambola, l’impatto e l’arrivo dei soccorsi

Secondo i rilievi della Polizia Stradale di Tempio Pausania, la Ford Fiesta procedeva a velocità sostenuta quando, per ragioni ancora da chiarire, ha perso il controllo. Dopo una doppia carambola sulla carreggiata, l’auto ha colpito un cordolo ed è finita contro un Suv MG, con a bordo due turiste austriache di 35 e 38 anni. L’urto è stato devastante: i soccorritori hanno trovato le vetture completamente sventrate, le lamiere piegate come carta.

Le due donne, Sedlak Sabine e Kern Claudia, sono ora ricoverate in codice rosso, ma non sarebbero in pericolo di vita. La strada statale 125 è rimasta chiusa per ore, mentre vigili del fuoco, polizia e 118 lavoravano per estrarre i corpi e assistere i feriti.

Una comunità in lutto

Ad Arzachena, la notizia si è diffusa in pochi minuti. La comunità marocchina della cittadina, ben radicata e laboriosa, si è stretta intorno alle famiglie dei due ragazzi. “Erano educati, silenziosi, rispettosi. Facevano il loro lavoro e aiutavano i genitori. Non erano solo nomi su un referto”, racconta un commerciante del centro. Il parco Aquadream ha chiuso i battenti per lutto, e sui social i messaggi di cordoglio si sono moltiplicati.

L’ombra di una strada maledetta

Il rettilineo di viale Costa Smeralda, nella zona di Malchittu, è noto da anni come tratto pericoloso. In molti chiedono da tempo interventi strutturali, limitatori di velocità, dossi o telecamere. Ma le richieste sembrano rimanere inascoltate. La tragedia di Sami e Fares si aggiunge a una lunga serie di incidenti simili, troppo spesso con esiti mortali.

E ora, mentre un sedicenne lotta per sopravvivere e due famiglie piangono i loro figli, la domanda è sempre la stessa: quanto altro sangue servirà prima che si intervenga davvero?

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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