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Elena Cecchettin, la battaglia in nome di Giulia: ‘Non starò zitta’, il botta e risposta con Salvini

Un minuto di silenzio per Giulia non è necessario, bisogna prendere questa storia come esempio perché non riaccada in futuro. Dobbiamo proteggere le ragazze del futuro e del presente”.

Elena Cecchettin: ‘Un minuto di silenzio per Giulia non è necessario’

Lo dice ai cronisti fuori dalla casa a Vigonovo Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, la ragazza di 22 anni trovata morta ieri. Per l’omicidio è stato arrestato l’ex fidanzato di Giulia, Filippo Turetta. “Vi prego, non di nuovo” ha scritto sui social – fino all’impegno e alla mobilitazione contro la violenza di genere. Una battaglia su più fronti nel nome di Giulia con la promessa di “distruggere tutto”. La figura di Elena, giovanissima ma decisa, è apparsa spesso in questi ultimi giorni di angosciosa attesa per la sorte di Giulia. Senza la mamma da un anno e ora rimasta sola accanto al papà, le dichiarazioni di questa ragazza ai cronisti erano piene di dubbi sulla figura dell’ex di Giulia, sul rapporto “malato” tra i due.

Elena ha affidato alle storie di Instagram pensieri e rabbia che le passano per la mente, con una frase che spicca, suonando quasi come un impegno militante: “Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere“. E per essere ancora più chiara: “c’è bisogno di capire che i ‘mostri’ non nascono dall’oggi al domani. C’è una cultura che li protegge e li alimenta”. Una battaglia sposata anche dal padre, con un messaggio rivolto a tutte le donne. “Guardatevi bene nella vostra relazione, comunicate col papà, col fratello, con chiunque vi possa dare fiducia. Ma se avete anche solo il minimo dubbio che la relazione non sia quella che voi desiderate comunicatelo, perché è solo in questo modo che avrete salva la vita, per non essere qui a celebrare di nuovo un altro femminicidio“.

‘I mostri non nascono all’improvviso, c’è una cultura che li protegge e li alimenta’

Nelle ultime 24 ore Elena ha ripreso altre ‘storie’ dedicate alla violenza di genere, sulla “cultura dello stupro” che alimenta e protegge i violenti, e ha riproposto la poesia dell’attivista peruviana Cristina Torres Cáceres: “Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”. Parole che in poco tempo hanno invaso i social, ripubblicate da migliaia di utenti e utilizzate per lanciare le manifestazioni dei prossimi giorni.

Filippo Turetta non aveva più benzina e soldi, il papà: ‘É dura ma devo dargli forza’

Sul banco degli accusati è finito anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, per un post su Twitter. “Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita”, aveva scritto il leader della Lega. Il commento di Elena è stato lapidario: “Dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco, perché ‘di buona famiglia’. Anche questa è violenza, violenza di Stato”. La giovane ha poi citato la scrittrice a attivista Carlotta Vagnoli quando ricorda come la Lega “insieme a FdI, che però ha scelto l’astensione, a maggio ha votato contro la ratifica della convenzione di Istanbul. Così nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato”.

La sorella di Giulia Cecchettin sbotta per un post di Salvini: ‘Dubita della colpevolezza perché bianco e di buona famglia’

Parole a cui Salvini ha controreplicato con un nuovo post. Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna in Tribunale, augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti”. Poi l’invito a partecipare alla manifestazione indetta per domani alle 19:30 a Porta Portello (Padova) per Giulia Cecchettin. “Vi aspetto in tanti”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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