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Famiglia intossicata a Sharm El Sheik, lo zio del bimbo morto: ‘Troppi lati oscuri’, via libera al rientro

Un aereo speciale riporterà in Italia la salma del piccolo  Andrea Mirabile, morto a 6 anni durante la vacanza a Sharm El Sheikh. Il consolato italiano ha ottenuto i permessi necessari dalle autorità sanitarie egiziane per attivare l’assicurazione che aveva sottoscritto la mamma del bambino prima di partire per le vacanze.

Rosalia Manosperti

Ok al rientro in aereo speciale dopo l’appello della madre di Andrea Mirabile

Rosalia Manosperti, incinta di 4 mesi, aveva lanciato un appello per rientrare immediatamente. Il marito, Antonio Mirabile, versa in gravi condizioni anche se nelle ultime ore è stato registrato qualche miglioramento. La notizia dell’imminente rientro della famiglia palermitana è stata confermata dalla Farnesina.

Fatale sarebbe stata un’intossicazione alimentare. Le autorità egiziana hanno aperto un’inchiesta ed è già effettuata l’autopsia sul corpo che quasi certamente sarà ripetuta in Italia. Non è stata confermata la notizia del fermo di due persone per la morte del bimbo siciliano.

Roberto Manosperti a La vita in diretta: ‘Le condizioni di mio cognato sono in netto miglioramento’

La notizia del via libera al rientro della famiglia Mirabile è stata comunicata a Roberto Manosperti, zio del piccolo Andrea, nel corso della puntata del 7 luglio de La vita in diretta. “Per fortuna le condizioni di mio cognato sono in netto miglioramento anche se persiste il problema di ossigenazione appena toglie la mascherina. Anche per questo motivo non possono rientrare con un normale volo di linea”.

La coppia palermitana e il figlio hanno iniziato a sentirsi male la sera di giovedì 30 giugno con le condizioni che sono precipitata il giorno dopo fino alla disperata corsa in ospedale nella giornata di sabato 2 luglio. Per il bambino di 6 anni, che vomitava da ore, non c’è stato nulla da fare mentre il papà è stato ricoverato in fin di vita in terapia intensiva.

Roberto Manosperti

‘Hanno sempre mangiato e bevuto all’interno di questo immenso resort’

“Mia sorella, mio cognato e il bambino hanno mangiato e bevuto sempre all’interno di questo immenso resort. Hanno fatto soltanto un’escursione all’interno di questo resort e non hanno consumato nulla all’esterno e bevendo bibite rigorosamente imbottigliate” – ha spiegato il fratello di Rosalia Manosperti che ha precisato che non sono usciti dal resort a 5 stelle Sultan Gardens da quando sono arrivati a Sharm El Sheikh il 26 giugno. “In questi immensi resort ci sono buffet chilometrici ed ora, ancora sconvolti dalla tragedia, non ricordano cosa hanno mangiato di specifico.

Certo ipotizzare un’intossicazione alimentare che in 36 ore porti alla morte di un bambino di 6 anni è difficile. Ce lo chiediamo, il piccolo Andrea purtroppo non tornerà ma faremo tutto le indagini a Palermo per comprendere a cosa sono stati esposti”. Una vicenda che resta con numerosi punti interrogativi.

‘Andrea era un bambino sano ed è morto in 36 ore per un’intossicazione senza febbre e infezioni’

“Sicuramente ci adopereremo per fare un’altra autopsia al piccolo Andrea. Dobbiamo capire come sia morto un bambino sano di 6 anni perde la vita in 36 ore manifestando solo sintomi riconducibili ad un’intossicazione alimentare con solo vomito e senza febbre e senza infezioni. Comprendere con cosa sono entrati in contatto con mio cognato che è entrato in ospedale moribondo con problemi cardiaci e respiratori. Dobbiamo avere qualche risposta. In questa vicenda ci sono molti lati oscuri” – ha ribadito Roberto Manosperti.

‘Mio cognato era stato dato per moribondo, dopo gli appelli è improvvisamente migliorato’

“É stato inviato un emissario dal Ministero della salute egiziano che sosteneva che erano stati fatti due tossicologici che escludevano l’avvelenamento. Quando si è mossa tutta la macchina dell’opinione pubblica il primario ha detto a mia sorella che Antonio stava migliorando dopo che era stato dato per moribondo”.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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