Ornella Muti e Naike al Forum della Gioventù di Putin con Jorit: polemiche e repliche
7 Marzo 2024 - 14:25
Chiara Ferragni come Joker, la copertina de L’Espresso divide il web: interviene Selvaggia Lucarelli
7 Marzo 2024 - 16:03
Ornella Muti e Naike al Forum della Gioventù di Putin con Jorit: polemiche e repliche
7 Marzo 2024 - 14:25
Chiara Ferragni come Joker, la copertina de L’Espresso divide il web: interviene Selvaggia Lucarelli
7 Marzo 2024 - 16:03

Giulia Tramontano, l’altra donna di Impagnatiello in aula: ‘Come ho scoperto test Dna falso’

”Quando l’ho conosciuto mi ha detto che era fidanzato, poi che si erano lasciati e che lui non voleva più stare con lei. Da dicembre del 2022 mi diceva che non stavano più insieme, che lei non abitava più a Senago. Mi ha invitato a casa sua, solo la prima volta c’erano tracce di Giulia, delle sue foto”. 

L’altra donna di Impagnatiello in aula: ‘Disse che il bambino che aspettava Giulia non era il suo ma frutto di incontro occasionale’

Inizia così la testimonianza, protetta da un paravento, dell’ex collega di lavoro con cui Alessandro Impagnatiello, un processo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, aveva una relazione parallela. ”Ho capito che lei era ancora nella sua vita quando è stato in vacanza a Ibiza, tra marzo e aprile, ho visto delle foto. Lui ha detto che era incinta ma il bambino non era il suo, ma frutto di un incontro occasionale, che lui era lì per aiutarla perché lei voleva farsi del male, voleva uccidersi ed era bipolare” racconta, mettendo in fila gli ultimi mesi di vita della vittima incinta al settimo mese del piccolo Thiago. 

”Dall’inizio ha detto che non era il padre, io ho chiesto di vedere il test perché non gli credevo, poi ci ho creduto per un po’ quando ho visto il test che mi ha fatto vedere”. Quando lui le presta un tablet tutto per la giovane diventa chiaro e scopre come ha falsificato il test: “Quando sono andata in viaggio a maggio, lui mi ha prestato il suo tablet e lì ho trovato il file del test del Dna. Ho visto la cronologia delle sue ricerche e ho trovato le immagini per creare il documento. Ho visto anche nelle mail il file Excel per fare il documento”.

‘Ho scoperto che aveva falsificato il test del Dna quando mi prestò il tablet’

Non volevo agire subito, dopo avermi mentito la prima volta ho preferito aspettare per non essere ancora ingannata”. Ad un certo punto la ragazza 23enne che ha chiesto di rimuovere per poter guardare negli occhi Impagnatiello che è rimasto impassibile. Durante l’udienza ha testimoniato anche la mamma di Giulia Tramontano, Loredana Femiano che ha spiegato che i primi problemi sono nati il 2 dicembre del 2022 quando la 29enne ha annunciato al telefono la gravidanza. 

Alessandro Impagnatiello vede in aula le foto del corpo carbonizzato di Giulia e scoppia in lacrime

”Ho parlato con lui e lui il bambino non lo vuole mi racconta Giulia. Forse io sono una mamma che cerca il lato buono delle cose e le dico ‘magari si è spaventato, non fasciarti la testa’. L’indomani mia figlia mi richiama e dice: ‘ne abbiamo parlato, tutto bene, stai tranquilla’. Questa calma apparente dura qualche giorno, lui si rimangia tutto: ‘mi ha detto che non lo vuole più”. 

Un travaglio che ha portato la vittima a rivolgersi anche a un consultorio ea considerare l’idea di interrompere la gravidanza. Un’ipotesi che per la mamma ”non è un’idea condivisa, ma una resa” di fronte a un compagno che non si decideva. ”Tu cosa vuoi?, le chiedo. Tu una famiglia ce l’hai, sei autonoma, quello che decidi noi ci siamo” – ha aggiunto.

La madre di Giulia Tramontano: ‘Impagnatiello non voleva il figlio, non voglio vedere più l’auto dove nascose il corpo’

“Alessandro mi chiamò e gli dissi: hai finito questa altalena? Lui rispose ‘Io ho paura, ho paura, io avevo altri progetti. Non posso pensare di avere un figlio, se torna al Sud io poi non posso crescere mio figlio” – ha affermato durante la testimonianza. Poi il passaggio sull’auto dove era stato nascosto il corpo di Giulia Tramontano. “Non voglio più’ vedere quella macchina in giro, ho dato mandato ai miei legali in merito, voglio rottamarla. Non accetto che sia stata sviluppata dalla compagna del fratello dell’imputato”.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *