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Davide Rebellin, processo nel 2001 e patente ritirata nel 2014 per il camionista tedesco che l’ha travolto

Il camionista si sarebbe inizialmente fermato dopo aver travolto Davide Rebellin per poi allontanarsi velocemente senza soccorrerlo. Almeno questo sostengono alcuni testimoni che avrebbero assistito all’incidente mortale verificatosi mercoledì 30 novembre lungo la strada Regionale 11, nel territorio di Montebello Vicentino.

Secondo alcuni testimoni l’uomo avrebbe visto Davide Rebellin a terra

L’uomo, un 62enne tedesco, è stato rintracciato in Madre Patria dagli investigatori grazie alla preziosa collaborazione tra i carabinieri italiani e la polizia tedesca. Il conducente del mezzo pesante che ha investito il campione di San Bonifacio è stato individuato grazie alle telecamere di videosorveglianza presenti nei pressi del vicino svincolo autostradale.

Gli inquirenti sono risaliti ai proprietari del camion di marca Volvo, un’ impresa di spedizioni tedesca, con sede in Recke. Con la collaborazione si è risaliti al conducente che è risultato essere il fratello del proprietario della ditta. Per lui non scatterà il fermo perché in Germania non esiste il reato di omicidio stradale.

Non scatterà il fermo per il 62enne tedesco: in Germania non esiste il reato di omicidio stradale, i due precedenti

É emerso che nel 2001 il 62enne era già finito a processo davanti ai giudici del Tribunale di Foggia per un incidente stradale ed aveva patteggiato la pena. Anche in quella circostanza non aveva prestato soccorso. Successivamente la pena è stata dichiarata estinta per decorso del tempo.

Nel 2014 gli era stata ritirata la patente dalla Polstrada di Chieti per guida in stato di ebbrezza. Dai primi rilievi è emerso che l’autotrasportatore sarebbe addirittura uscito dalla cabina di guida per dare un’occhiata alla carrozzeria, avvicinandosi a Davide Rebellin, salvo poi ripartire senza esitazione. All’uomo sono contestati i reati di omicidio stradale e fuga del conducente in caso di omicidio stradale.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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