Matteo CarusoMatteo Caruso

Un uomo, un padre, un lavoratore. Matteo Caruso aveva solo 37 anni quando, nella tarda serata di giovedì 10 luglio, ha perso la vita in un terribile incidente stradale avvenuto lungo la via Vecchia Pisana, nel comune di Lastra a Signa, in provincia di Firenze.

Dinamica dell’incidente: uno scontro violentissimo

La tragedia si è consumata intorno alle 21, a poca distanza dall’ex mulino. Due auto, una Mini Cooper e una Dacia Duster, si sono scontrate frontalmente in un tratto particolarmente insidioso della SP72. A bordo della Mini c’erano Matteo Caruso e un amico 43enne. Lo schianto è stato così violento che entrambi sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo. Per Matteo non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo.

L’amico è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Careggi, dove è tuttora ricoverato in gravi condizioni. Ferito anche l’uomo alla guida della Dacia, un 67enne di Montespertoli, che non sarebbe però in pericolo di vita.

Il dolore della comunità

Matteo viveva proprio a Lastra a Signa. Lavorava in un’azienda specializzata nella vendita e noleggio di attrezzature per la climatizzazione. Lascia la compagna e un bambino di appena quattro anni. Una perdita che ha sconvolto l’intera comunità.

La strada è stata chiusa per ore per permettere i rilievi dei carabinieri e della polizia municipale. Anche nella mattinata di venerdì, la via è rimasta interdetta per ulteriori accertamenti.

Chi era Matteo Caruso?

Chi lo conosceva lo descrive come un uomo buono, lavoratore, legato alla sua famiglia. Un padre amorevole, un compagno presente. Era molto noto a Lastra a Signa anche per la sua attività lavorativa. La sua morte ha lasciato un vuoto enorme tra amici, colleghi e concittadini.

Il Comune ha espresso ufficialmente il proprio cordoglio con un messaggio sui social: “Siamo vicini alla famiglia della vittima e alle persone coinvolte in questa tragedia”.

Ancora incerte le cause dell’incidente

Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire con precisione la dinamica. Non si esclude alcuna ipotesi, dalla distrazione alla velocità, fino a un possibile malore. Per ora, resta solo il dolore e un’intera zona sotto shock.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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