Massimo GilettiMassimo Giletti

Giletti preparava un servizio per Lo Stato delle Cose di lunedì 8 dicembre

Una scena da brivido in pieno centro a Roma: giovedì scorso Massimo Giletti, conduttore di Rai3, è stato aggredito da un ex appartenente ai servizi segreti mentre tentava un’intervista sul caso Emanuela Orlandi. L’uomo, con un passato anche nella legione straniera e tra i paracadutisti, lo ha colpito con un pugno, interrompendo bruscamente l’intervista. Le immagini integrali, durate tre minuti e mezzo, andranno in onda stasera su Rai 3 nel programma “Lo Stato delle Cose”.

Il pugno in via del Corso e la reazione di Giletti

Secondo il racconto del giornalista all’ANSA, l’aggressione è scattata mentre incalzava l’ex agente su dettagli scottanti: “Perché i servizi segreti avvisarono lo zio di Emanuela di essere pedinato dalla polizia?” avrebbe chiesto Giletti. L’uomo ha perso il controllo, voltandosi e colpendo Giletti con un pugno violento, che ha mandato in tilt anche il telefono del giornalista. Nonostante la sorpresa, Giletti ha continuato a mantenere la calma: “Sono nato in strada, ho fatto parecchie battaglie da ragazzino, non mi sono spaventato e ho insistito”.

Filmato inedito e scelta di non querelare

Il filmato, che documenta l’intera aggressione, sarà trasmesso integralmente stasera, svelando la violenza di un gesto che colpisce non solo il cronista, ma la libertà di informazione. Giletti ha deciso di non presentare denuncia, sottolineando che fare domande scomode comporta rischi: “I giornalisti di strada sanno quello che succede quando fai domande scomode. Si prende e si incassa”.

Il contesto: il caso Orlandi e le piste poco esplorate

L’aggressione avviene mentre Giletti segue piste poco approfondite sul rapimento di Emanuela Orlandi, incluso il possibile coinvolgimento dello zio Mario Meneguzzi. L’ex agente, già ascoltato dalla commissione Orlandi, sembra reagire con violenza quando la cronaca incalza dettagli delicati e controversi, rimasti fino ad oggi poco chiari.

Libertà di informazione e coraggio giornalistico

Un attacco fisico contro un cronista in strada rappresenta un chiaro monito contro la libertà di informazione. Giletti ha scelto di non reagire con violenza, ribadendo l’importanza di continuare a raccontare la verità: “Ho fatto questo mestiere per raccontare verità scomode e non mi fermerò”. La decisione di mostrare l’accaduto in televisione diventa così un gesto di denuncia e coraggio, contro chi tenta di imbavagliare la cronaca con la violenza.

Di Giuseppe D'Alto

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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