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Omicidio Alessandra Matteuzzi: ‘Poteva accedere al mio WhatsApp attraverso un servizio’

La 56enne Alessandra Matteuzzi, uccisa a Bologna dall’ex fidanzato e pertanto ultima vittima della continua escalation di femminicidi, avrebbe detto ai carabinieri che Giovanni Padovani esercitava un notevole controllo su di lei, pretendendo testimonianze delle sue attività mediante foto o video ad intervalli di 5/10 minuti.

Alessandra Matteuzzi aveva denunciato che Giovanni Padovani aveva modificato le password dei suoi social

Nella denuncia querela viene evidenziata anche una costante attività di controllo dei social e di WhatsApp con il calciatore della Sancataldese che era arrivato a modificare anche le password degli account della vittima come si evince dalla denuncia per stalking.

“Ho potuto constatare – raccontava – che erano state modificate sia le email che le password abbinate ai miei profili, sostituite con indirizzi di posta elettronica e password riconducibili a Padovani” – si legge nel verbale. Per quanto concerne WhatsApp Alessandra Matteuzzi aveva scoperto che il 27enne controllava il suo profilo attraverso un servizio che consente di visualizzare da un altro dispositivo tutti i messaggi inviati dalla donna. 

Al vaglio degli inquirenti la dinamica dell’omicidio

In queste ore, gli inquirenti stanno chiarendo anche le dinamiche dell’omicidio, delineando l’azione compulsiva del Padovani, il quale avrebbe percosso l’ex fidanzata a mani nude e mediante l’impiego di una panca in ferro, usata per portare alla morte la 56enne. La maggior parte delle aggressioni, come evidenziato nella denuncia, erano verbali mentre in una sola circostanza l’aveva spintonata facendola cadere sul letto.

I familiari sono ancora sconvolti e si chiedono come mai non siano stati presi provvedimenti per vietare l’avvicinamento del Padovani alla Matteuzzi, nonostante le forze dell’ordine fossero a conoscenza delle attività di stalker da parte dell’ex fidanzato.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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