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Sofia rapita, torturata e uccisa a 9 anni da un’insegnante in Russia: ‘Mi mancava mia figlia’

Una bambina di nove anni è stata rapita, torturata per cinque ore, poi accoltellata e picchiata a morte da un’insegnante a Vologda in Russia. Come riferito dalla polizia russa Sofia Zhavoronkova è stata ritrovata con la testa fracassata,” il viso e il corpo “sfigurati” dopo essere stata attirata a casa da Ulyana Lanskaya, 40 anni, un’insegnante di inglese. La bambina stava distribuendo annunci ecologisti con la sua amica Alla quando ha incontrato la professoressa.

La 40enne Ulyana Lanskaya ha adescato Sofia ed una sua amica mentre distribuivano volantini

Lanskaya – ora in custodia cautelare – aveva visto le ragazzine distribuire i messaggi ai passanti e le ha elogiate per la loro iniziativa. Secondo la madre senza nome di Alla, l’insegnante ha offerto dolci e gelati prima di attirarle a casa sua. Nelle ore successive si sono perse le tracce di Sofia con la madre che ha immediatamente contattato le forze dell’ordine. La bambina è stata dichiarata scomparsa con la polizia che è stata supportata da 272 volontari di Vologda nelle ricerche. Contestualmente Anna Zhavoronkova, 32 anni, ha lanciato un appello sui social media per cercare di recuperare informazioni segnalazioni e informazioni utili per ritrovare la figlia.

L’insegnante è riuscita ad attirare la bambina nella sua abitazione dove l’ha uccisa: ‘Mi ricordava mia figlia’

La polizia alla fine ha localizzato la sua amica, Alla, che ha indicato il luogo dove aveva visto Sofia l’ultima volta. La polizia ha fatto irruzione nell’appartamento Ulyana Lanskaya ma non l’ha trovata. Gli agenti si sono trovati di fronte ad una scena agghiacciante: il corpo di Sofia, con la gola tagliata e la testa lesionata da un oggetto contundente. L’insegnante ha confessato l’omicidio dopo essere stata bloccata su un treno. : “Ho confessato perché sono molto malata. Non mi sento bene, non ho molto da vivere” – ma non ci sarebbero prove secondo i consulenti che la donna sia affetta da una malattia terminale.

Sofia Zhavoronkova

La quarantenne ha spiegato di avere iniziato ad avere problemi da quando le hanno sottratto la figlia perché sosteneva che era malata di cancro ed aveva bisogno di cure nonostante i medici l’avessero rassicurata sul suo stato di salute. La donna ha aggiunto che Sofia somigliava molto alla figlia che le mancava ed è per tale motivo che l’ha avvicinata. Centinaia di persone hanno partecipato al funerale della bambina. In tanti hanno lasciato peluche, bambole e fiori sulla tomba della ragazzina.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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