L'ospedale Cardarelli di CampobassoL'ospedale Cardarelli di Campobasso

L’incredibile vicenda di una famiglia di Ripalimosani

Uno scambio di cartelle cliniche avrebbe generato, all’ospedale di Campobasso, comunicazioni errate ai familiari circa le condizioni di salute di un paziente, morto dichiarato, mentre in realtà l’uomo era vivo ed era stato dimesso.

L’arrivo in ospedale e la telefonata del papà dato per morto

A raccontare l’accaduto le persone che hanno vissuto da vicino tutta la vicenda: la famiglia dell’uomo comunque non avrebbe voluto sporgere denuncia nei confronti dell’ospedale. “Signora, suo padre purtroppo è morto. Ha avuto un arresto cardiaco”. É il contenuto della telefonata che una donna di Ripalimosani, in provincia di Campobasso, ha ricevuto nei giorni scorsi dall’ospedale ‘Cardarelli’ del capoluogo molisano dove suo padre, un uomo di 67 anni, era ricoverato nel reparto di Medicina. La figlia, insieme a sua sorella, appresa la notizia, è corsa in ospedale dopo avere allertato anche una agenzia di pompe funebri.

L’uomo era stato appena dimesso

Mentre le due donne parlavano con una dottoressa, sul telefono di una delle due è arrivata una telefonata e sul display è comparsa la scritta ‘Papà’ creando imbarazzo tra i presenti: col batticuore la donna ha risposto e la voce che ha sentito al cellulare era quella del padre. “Ma come mai non venite?” avrebbe detto. L’uomo era vivo, nel suo letto d’ospedale. Anzi era stato dimesso il giorno stesso. I medici del reparto si sarebbero giustificati dicendo che “c’era stato uno scambio di cartelle con quella del deceduto”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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