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Papa Francesco a Che tempo fa: ‘I migranti vanno accolti da tutti in Europa e non solo da Italia e Spagna’ (VIDEO)

Le guerra e il dramma dei migranti sono alcuni degli argomenti trattati da Papa Francesco nella lunga intervista rilasciata a Fabio Fazio nel corso della puntata del 6 febbraio di Che tempo che fa. Il conduttore non ha nascosto la sua emozione prima di collegarsi con il Santo Padre. “Buonasera e grazie di quest’incontro” – ha esordito Bergoglio prima di rispondere alle domande di Fazio. “C’è tanta gente che sopporta cose brutte, difficoltà familiari e padri che non arrivano a fine mese. Sopporto come tutta la gente sopporta e non lo faccio da solo perché con me c’è tutta la chiesa. Non sono un campione di peso ma sopporto come gli altri”.

Fabio Fazio ammette: ‘Sono emozionato’, Bergoglio: ‘Grazie per quest’incontro’

Il discorso è scivolato sull’affaire del commercio delle armi con tutti i suoi risvolti drammatici. “Abbiamo problemi di categorizzazione e purtroppo al primo posto ci sono le guerre. Da quanto tempo si parla della guerra in Yemen e dei bambini dello Yemen. I migranti, i bambini, i poveri, quelli che non hanno da mangiare non contano mentre è fondamentale la guerra e fare armi. Se per un anno non si facessero armi si potrebbe dare da mangiare a tutti. E con la guerra mi riferisco anche quella di potere e commerciale”. Papa Francesco si è soffermato sul delicato temi dei migranti. “Questi migranti cercano di fuggire attraverso il mediterraneo ma poi vengono respinti. Ogni Paese dovrebbe dire quanti migranti può accogliere. Questo è un problema di politica interna ma anche di Unione Europea. Ora c’è un’ingiustizia perché arrivano nei due paesi più vicini, Italia e Spagna, perché non sempre gli altri li ricevono. Il migrante va accolto e va integrato”.

‘Se non si facessero armi per un anno si potrebbe dare da mangiare a tutti’

Carità ed impegno per il prossimo che troppo spesso viene lasciato al suo destino da gente che si volta dall’altro lato. “Bisogna toccare con mano e farsi carico del dolore altrui per comprendere. Invece spesso si guarda da lontano con indifferenza”. Bergoglio ha anche trattato i problemi ambientali facendo riferimento alla deforestazione dell’Amazzonia. “Ho ascoltato una canzone bellissima di Roberto Carlos che dice perché il fiume non canta più. La verità è che il fiume non c’è più. Prendersi cura del creato è un attenzione che dobbiamo fare”. Fazio si è poi concesso una digressione in tema musicale facendo riferimento ad un’attività commerciale che era andato a benedire a Roma.

L’aneddoto sulla canzone di Roberto Carlos: ‘Il fiume non canta più perché non c’è più’

“Non sono andato a comprare dischi ma con queste persone sono amico da anni ed hanno fatto la ristrutturazione e sono andato a benedire. Per caso c’era un giornalista che stava per prendere il taxi ed è uscita la notizia. La musica? Devo dire che anche il tango mi piace tanto“. Il Santo Padre ha espresso la sua preoccupazione per i giovani. “É cresciuto il numero dei suicidi giovanili perché c’è un’aggressività che scoppia. Un’aggressività distruttiva che inizia con la lingua, con il chiacchiericcio nelle famiglie e nei quartieri”.

Papa Francesco ha ricordato che la capacità di essere perdonato è un diritto umano menzionando la parabola del figliuol prodigo. “Dialogare con il male è pericoloso. Gesù non ha mai dialogato con il diavolo e quando si è trovato con lui l’ha risposto con la Bibbia. Bisogna soffrire con i bambini”. Bergoglio ha sottolineato che ci sono tanti bravi governanti. “Ma non sempre sono liberi”. Papa Francesco ha raccontato di avere degli amici ai quali confida i suoi problemi.

‘Il problema della chiesa è la mondanità spirituale che fa crescere il clericalismo’

“Ho bisogno degli amici ed anche per questo sono rimasto a Santa Marta perché io non mi sento tanto Santo” – ha spiegato il Santo Padre che ha raccontato che da bambino voleva fare il macellaio. “Vedevo che metteva i soldi nella busta ed era per quello che volevo fare quel mestiere. Poi mi piaceva molto la chimica che mi ha sedotto tanto prima della vocazione”.

‘Da ragazzino sognavo di fare il macellaio’

Il Santo Padre ha parlato anche della chiesa del futuro sottolineando che il problema più grande è la mondanità spirituale. “Questa cosa fa crescere il clericalismo che è una perversione della chiesa e genera la rigidità. Sotto ogni rigidità c’è putredine con l’ideologia che prende il posto del vangelo. La chiesa va avanti con la forza di Dio, con la Misericordia. Senza la carne di Cristo non c’è chiesa possibile”. Papa Francesco ha confermato di guardare pochissimo la televisione dal 16 luglio del 1990. “Voglio dire, però, che il senso dell’umorismo è la medicina. Ti fa relativizzare le cose e ti fa gioioso”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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