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Padre e figlio litigavano spesso per le continue e pressanti richieste di danaro. L’ennesima discussioni oggi, 31 maggio, è finita in tragedia con il diciannovenne che ha ucciso il genitore. La tragedia si è consumata in un appartamento di via dei Liburni a Roma in zona San Lorenzo (nei pressi dell’Università La Sapienza).
La vittima aveva 53 anni e lavorava come portiere in via Liburni
Un passante ha lanciato l’allarme dopo aver sentito le urla strazianti che provenivano dal pianterreno dall’abitazione del 53enne che lavorava come portiere condominiale. Sul posto gli agenti della Polizia di Stato che hanno sfondato la grata di protezione e sono entrati in casa dove hanno trovato l’uomo privo di sensi nel corridoio. Vani i tentativi di provarlo a rianimare con gli operatori del soccorso che non hanno potuto far altro che accertare il decesso.
L’allarme lanciato da un passante, il figlio ritrovato in bagno con numerose ferite
Il figlio è stato ritrovato in bagno con numerose ferite da taglio che si è procurato con un coltello. Il diciannovenne è stato trasportato in prognosi riservata al Policlinico Umberto I i Roma. Non sarebbe in pericolo di vita. Nel frattempo gli uomini della Polizia scientifica e gli agenti del commissariato San Lorenzo hanno effettuato i rilievi del caso. Gli inquirenti non escludono la pista dell’omicidio e del tentato suicidio.
Le liti continue per le richieste di danaro e per l’uso di sostanze stupefacenti
Secondo una prima ricostruzione padre e figlio litigavano spesso per le continue richieste di danaro da parte del giovane e per l’uso di sostanza stupefacenti con le forze dell’ordine che erano già dovute intervenire in diverse circostanze. La moglie della vittima era al lavoro quando si è verificata la tragedia.
