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Strage Erba, avvocato di stato: ‘Grande bluff, date l’Oscar a Olindo’, pg: ‘Movente poderoso’

“Un can can mediatico, incontri pubblici e in tv, le statue di Olindo e Rosa appaiono magicamente a Erba. Il popolo ha diritto ha essere informato, ma credo che si siano superati determinati limiti”. Lo sostiene l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro che, insieme al procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, rappresenta la pubblica accusa nel processo di revisione sulla strage di Erba che ha portato alla condanna definitiva all’ergastolo di Rosa Bazzi Olindo Romano

Processo revisione sulla strage di Erba, l’avvocato generale di Stato: ‘Un can can mediatico, richieste inammissibili’

“La giustizia si amministra in nome del popolo, ma bisogna capire che le decisioni vengono assunte nelle aule e non altrove e per questo il mio sarà un intervento su aspetti procedurali” e non su “suggestioni mediatiche” – sottolineando che “Siamo di fronte a una manifestazione inammissibilità delle richieste di prova”.  Quelli presentati dalla difesa di Olindo e Rosa per chiedere la revisione del processo sulla strage di Erba “non sono fatti nuovi dal punto di vista probatorio” secondo l’avvocato dello Stato Domenico Chiaro, così come le intercettazioni che “non assumono una dignità di prova”. 

Richiesta revisione processo Olindo e Rosa, Beppe Castagna a Ore 14: ‘Loro sono gli assassini’

Per quanto riguarda il presunto deficit mentale di Rosa Bazzi “c’è il sospetto che ci fosse interesse” da parte dell’imputata a rispondere in modo scorretto ai consulenti. Non sa dove è il Brasile, in Spagna, ha risposto”. E Olindo “inizialmente era apparso non avere rimorsi, poi la ritrattazione. Dategli l’Oscar a questo punto”. Non ci fu “nessun falso” ricordo nella testimonianza di Mario Frigerio che per primo fece il nome di Olindo Romano e che rimase gravemente ferito nella strage di Erba. “Lo disse tre volte” ha detto il magistrato. Le sue dichiarazioni non cambiano, non perdono pezzi”. L’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro richiama alla memoria ‘Il grande bluff’, pellicola francese, per lanciare una frecciata ai difensori 

‘Nessun falso ricordo nella testimonianza di Mario Frigerio’

Poi ha preso la parola il pg Guido Rispoli nel merito delle consulenze della difesa. Gli elementi di prova della difesa di Romano e Bazzi “non sono fatti nuovi e questi elementi di prova non hanno capacità demolitoria”. Sui coniugi pesa un “poderoso movente” e, per quanto riguarda le confessioni rese e poi ritrattate. Per il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli è odioso “provare a mettere di mezzo la famiglia Castagna, sono parti lese di un crimine orrendo”. É perentorio sull’ipotesi di un regolamento di conti della criminalità organizzata.

“Inverosimile. Devo fuggire da secondo piano, vado a mettermi in una corte chiusa, con la macchina lontano; le armi sono state spranghe e un coltellino di piccolo cabotaggio. Poi uccidere un bambino, per quale motivo? Mando a fare una cosa di questo genere per un ergastolo infamante come lo sono tutti, ma questo ancor di più?” – ha aggiunto il pg. Olindo Romano e Rosa Bazzi hanno chiesto di non essere ripresi dalle telecamere che stanno filmando l’udienza sulla revisione della strage di Erba, per la quale sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo.

Il pg: ‘Ipotesi criminalità organizzata è inverosimile’, mostrate foto della strage: Rosa e Olindo impassibili in aula

Il racconto della coppia “è di due persone impassibili, che assistono con attenzione” alle parole pronunciate dalla pubblica accusa che ha mostrato anche delle foto della casa del massacro. Foto mostrate su uno schermo che, per la posizione della gabbia trasparente posta alla sinistra dell’ingresso in aula, i coniugi Romano potrebbero non aver visto. Giaccone beige lei, maglione di pile blu scuro lui, “sono seduti uno accanto all’altro, a volte bisbigliano qualcosa, si sfiorano ma poco altro”

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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