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Col Suv nel lago di Como dopo il primo appuntamento: il giallo della morte di Tiziana Tozzo e Morgan Algeri

Li hanno visti parlare, quindi salire sul grosso SUV Mercedes parcheggiato a due metri dal lago, nella piazzola in fondo al viale Geno di Como, punto panoramico e romantico, dove i turisti si fanno i selfie e le coppie si fermano a guardare il lago.

Tiziana Tozzo e Morgan Algeri si erano conosciuti da poco, lo strano incidente dopo la passeggiata sul lago e la cena

Poi l’auto è subito partita in avanti, decisa. Questione di pochissimi istanti: il Suv è salito sul marciapiede, ha divelto una panchina in pietra, ha sfondato la ringhiera ed è piombato nel lago nero, gelido e battuto dal vento. Lì il Lario è subito profondo e arriva a una ventina di metri: la Mercedes si è inabissata e le due persone a bordo sono morte, intrappolate. Erano le 23 di sabato 6 gennaio. I corpi di Tiziana Tozzo, 45 anni di Cantù (Como), e del conducente, Morgan Algeri, 38 anni di Brembate Sopra (Bergamo), sono stati recuperati dai sommozzatori dei vigili del fuoco.

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Si erano conosciuti da poco e per il loro primo appuntamento avevano deciso di fare una passeggiata vicino al lago di Como per poi andare a cena prima di soffermarsi a chiacchierare all’ombra della settecentesca Villa Geno. Poi la tragedia con tanti punti interrogativi ai quali le forze dell’ordine cercheranno di dare risposta nelle prossime ore. I soccorritori sono arrivati rapidamente, i pompieri con il gommone e le torce su un lago mosso per il forte vento, ma non c’era modo di immergersi così in basso. Servivano i sommozzatori, che però sono di stanza a Torino, lontani 170 chilometri e due ore di macchina. É toccato a loro recuperare le salme, nelle prime ore del mattino.

Recuperati dai sommozzatori dopo diverse ore, chi erano le vittime

Morgan Algeri era pilota della scuola di volo di Caravaggio (Bergamo) e dai profili social emergono chiaramente le sue passioni per le attività subacquee e per la moto; di Tiziana Tozzo ci trovano invece selfie e foto del figlio adolescente. Se la loro morte sia stata la conseguenza di un tragico incidente, un errore, un malore o addirittura di un gesto volontario (che a livello di ipotesi non si può escludere) è difficile poterlo stabilire in questo momento: nel piazzale non ci sono telecamere, faceva freddo e tirava vento, per cui a quell’ora non c’erano passanti.

C’erano solo due ragazzini che, increduli, hanno raccontato ai poliziotti quello che hanno visto, ma non sono stati molto precisi su quanto successo prima del volo dell’auto. Hanno visto i due parlare e salire in macchina, con Algeri al posto di guida, e finire nel lago. Ora sarà la polizia, attraverso la ricostruzione dei rapporti che intercorrevano tra le vittime e poi sulla base degli accertamenti tecnici sull’auto finita nel lago – e recuperata nel corso della giornata – a poter dare probabilmente qualche risposta sulle cause.

Due ragazzini hanno visto l’auto sfondare la ringhiera e sprofondare nel lago di Como

La tragedia richiama alla mente quella di pochi giorni fa di Piona, sempre sul lago di Como ma in provincia di Lecco, dove un’auto è precipitata nel lago da un’altezza di 40 metri, provocando la morte della conducente e il ferimento di altre due persone. Anche se in quel caso non ci sono dubbi circa le cause: si sarebbe trattato di un tragico errore, dovuto alla poca dimestichezza della conducente con il cambio automatico

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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