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Uccise la fidanzata con 111 coltellate, accetta di combattere in Ucraina e viene graziato da Putin

Vladimir Putin ha graziato un uomo che ha pugnalato la sua ex fidanzata 111 volte dopo averla violentata e torturata per tre ore e mezza nel 2021. Vladislav Kanyus perché ha accettato di arruolarsi per combattere in Ucraina. 

Vera Pekhteleva

Vladislav Kanyus torturò per quasi 4 ore e uccise la 23enne Vera Pekhteleva: accetta di combattere in Ucraina e viene graziato

Il 27enne aveva scontato meno di un anno della sua condanna a 17 anni di carcere per l’omicidio di Vera Pekhteleva, 23 anni, prima di essere rilasciato e reclutato nell’esercito russo. La decisione di liberarlo e cancellare la sua fedina penale dopo aver prestato servizio militare per sei mesi è stata denunciata dalla madre della vittima, Oksana, 49 anni, con il cuore spezzato, che ha spiegato che l’uomo che ha massacrato la figlia sarà libero di attaccare altre donne.

Vera fu sottoposta da quasi quattro ore di brutali torture da Kanyus. Dopo due mesi era tornata nella casa dove convivevano per riprendere alcuni oggetti. Dopo averla accoltellata ripetutamente il 27enne l’ha strangolato con il cavo di un ferro. Dopo l’omicidio fu trovato in bagno a bere vodka. 

Ucraina, Valeriia uccisa da un carro armato russo al confine mentre aiutava la madre malata

Il caso suscitò scandalo in Russia perché i vicini, sentendo le sue urla, fecero sette chiamate alla polizia, ma furono ignorate. A distanza di 9 mesi dalla condanna la madre della vittima ha ricevuto via WhatsApp due foto di Vladislav Kanyus e il messaggio: “Kanyus è libero e combatte in Ucraina”.

Lo choc della madre dopo aver ricevuto le foto dell’assassino della figlia impegnato sul fronte di guerra

“Non potevamo credere ai nostri occhi” – ha detto lo zio di Vera che ha spiegato di aver fatto fatica a placare la rabbia della sorella. Non solo lo strazio per il brutale omicidio della figlia ma anche il dolore di dovere leggere il decreto del Presidente della Federazione Russa del 27 aprile 2023: “Kanyus V.R. graziato con rilascio il 28 aprile 2023 da ulteriori punizioni e dalla rimozione della fedina penale”.  

La madre di Vera Pekhteleva
Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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