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Io sono Mia, Ivano Fossati diventa il fotografo Andrea: ecco perché (VIDEO)

Dal duetto da stading ovation con Baglioni al Festival di Sanremo al ‘pieno’ di elogi per la magistrale interpretazione in Io sono Mia. Serena Rossi ha conquistato tutti ed è stata promossa a pieni voti dalla critica e dal popolo social per essersi calata con umiltà ed entusiasmo nei ‘panni’ dell’immensa Mia Martini. Il film tv della Rai dedicata all’indimenticabile Mimì ha ripercorso gioie e dolori dell’artista prematuramente scomparsa nel 1995 mentre ascoltava la sua musica.

Unica nota stonata la decisione del compositore Ivano Fossati, con il quale la cantante visse un’intensa storia d’amore di non essere menzionato nel film così come Renato Zero (grande amico delle sorelle Bertè). Nella circostanza il cantautore è stato sostituito dal fotografo Andrea mentre Renato è diventato Antonio. Un ricordo commovente e doloroso per aver riportata a galla ferite mai del tutto rimarginate con la carriera della grande artista calabrese ostacolata da gelosie e assurde voci.

 

Io sono Mia, Ivano Fossati e Renato Zero hanno chiesto di non essere citati nel film tv

Dopo i primi successi qualcuno aveva iniziato a far girare la voce che “portasse sfortuna”. Malignità che qualcuno decise di cavalcare per eclissare Mia Martini che nel frattempo aveva conquistata la ribalta con capolavori come Piccolo Uomo e Minuetto (scritta da Franco Califano). Il ritorno all’inizio degli anni ‘80 con E non finisce mica il cielo, scritta da Ivano Fossati al quale fu legata sentimentalmente, ed ancora il destino e le cattiverie ad ostacolare il suo cammino.

Colpi bassi che avrebbero affondato chiunque ma non la cantante calabrese che, grazie all’aiuto di Bruno Lauzi, si ripresentò a Sanremo nel 1989 con Almeno tu nell’universo con il quale conquistò il secondo premio della critica (che gli è stato intitolato dopo la morte) della carriera dopo quello che le era stato assegnato nel 1982. Una svolta che segnò il rilancio definitivo di Mia Martini prima dell’improvvisa morte nel 1995.

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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