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Alessandra Hropich, una scrittrice politicamente non corretta

Da praticante avvocato a scrittrice di successo. Alessandra Hropich racconta il suo percorso e soprattutto i quattro libri che l’hanno portata alla ribalta. Nata da padre croato e madre napoletana, ha vissuto tra Roma e Milano. Il successo editoriale l’ha portata a lavorare nella redazione di alcuni programmi televisivi e per un’ Autorità Garante. Inoltre cura la Posta del cuore per www.ObiettivoNews.it e scrive per il blog personale (https://www.obiettivonews.it/author/a-h/) collegato al sito.

Riceviamo e pubblichiamo

di Alessandra Hropich

“Quando il Mostro è il proprio padre!” È il mio primo libro di un uomo in divisa, buono, gentile e disponibile per tutti, un Mostro in realtà, tra le pareti domestiche, un uomo pieno di anomalie nei comportamenti, lui approfittò della superficialità di tutto il vicinato che lo immaginava un santo per via della sua gentilezza eccessiva nei modi, fuori casa. Questo libro entra nel dettaglio nelle dinamiche familiari di un uomo disturbato che riesce ad ingannare tutti alla perfezione proprio grazie al suo modi molto gentili.

Fu l’ Editorialista Rossana Rossanda a farmi innamorare della scrittura e del suo potere.
Ho rinunciato così (nel 2006) all’ idea di diventare avvocato interrompendo la pratica legale ed ho iniziato ad occuparmi della scrittura di fatti che nessuno rivela, per imbarazzo e non solo, ecco perché ho poi scritto il quarto libro: “Mostri!” Ci sono fin troppe persone manipolatrici e pronte a distruggere la vita altrui, non tutti usano un’ arma, molti uccidono in modo da non lasciare tracce, annientano la vittima anche in una relazione di coppia, la umiliano, la denigrano, la fanno sentire una nullità, è pieno di coppie in cui lui manipola lei e viceversa, poco per volta, si fanno cadere tutte le certezze della vittima, si destabilizza una persona anche solo per rivalità, per invidia, donne non realizzate che, appena riescono ad conquistare un uomo facoltoso o che può mantenerle, riescono a farlo sentire presto uno zerbino, lo annientato dal punto di vista psicologico, nel cosiddetto rapporto familiare o di coppia, ci sono donne che sanno prevaricare e viceversa ovviamente, anche tanti uomini annientano eccome nelle relazioni amorose.


I Mostri si rivelano solo quando la maschera può essere tolta e mostrata finalmente la vera natura in modo da rendere tutto incomprensibile alla vittima che è coinvolta emotivamente e non tanto lucida da capire. Quante vittime pensano ad un cambiamento in peggio del loro carnefice e mai invece al Mostro che si rivela, è raro che una vittima si accorga di essere tale prima che il Mostro abbia fatto danni.
Ma i Mostri non si scoprono solo nelle relazioni sentimentali ma ovunque, anche al lavoro e sono coloro che si presentano come persone perbene, quelle che carpiscono i segreti altrui e poi, appena si presenta il momento, entrano in azione ed infieriscono perbene sulla vittima che, come sempre, non si aspettava tanta crudeltà, quante persone si confidano raccontando ogni minimo dettaglio o pensiero con chi è malvagio e vuole solo sapere dove e quando può infierire.

Il mio secondo libro dedicato alla felicità è una raccolta di storie di persone veramente felici ed altre, che ci tengono solo a mostrarsi tali, chi vive per sembrare e non essere, è frustrato e rischia seriamente di non vivere la propria vita pensando sempre di apparire ciò che non è. Non è vero che sono felici i ricchi, i personaggi famosi, la felicità non è fatta di soldi ed ostentazione ma di benessere individuale, senza guardare con bramosia chi è più bello, chi riteniamo essere più fortunato, non esiste maggiore felicità in chi ha più cose materiali, altrimenti tanti ricchi non ricorrerebbero a sostanze chimiche o erbe particolari per vivere attimi felici.

Essere felici vuol dire saper cogliere le opportunità che la vita ci offre senza perdersi nelle inutili spiegazioni ogni volta che qualcosa non va come volevamo, si perde troppo tempo a voler dare una spiegazione ad ogni evento negativo, la felicità è paragonabile ad un giardino pieno di fiori di tanti colori, che aspettano le nostre cure, l’ acqua e il concime ma non si deve abbandonare mai la fiducia, la volontà, la speranza. Senza speranza (di qualsiasi cosa) si è morti.
La vita offre molte delusioni ma, se ci si sofferma solo per odiare il passato senza mai prendere nota, il prato si secca, i fiori muoiono, la vita è piena di cadute, incidenti e dissapori ma bisogna ballare sotto la pioggia, in barba a tutto e tutti, senza fare eternamente la vittima.


Il terzo libro: “Vittima di mille ingiustizie!” Qui racconto il bullismo incontrato da me e mia sorella Antonella a scuola e poi, sul lavoro, i prepotenti si trovano ovunque, meglio riconoscerli subito perché le ingiustizie si vivono sin da piccoli ma, le storie raccontate nel libro, servono ad aprire gli occhi, esattamente come le storie di tutti i miei libri riescono a far riflettere, ridere talvolta e prendere le dovute precauzioni in tante situazioni facendo spesso affidamento su noi stessi e le nostre infinite risorse che talvolta dimentichiamo di avere.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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