Una ragazza è rimasta gravemente ferita ad un occhio a CataniaUna ragazza è rimasta gravemente ferita ad un occhio a Catania

Non si è trattato di una pallottola vagante, né di un episodio di criminalità da strada. A colpire al volto una ragazza di 18 anni, lo scorso venerdì 20 giugno a Catania, sarebbe stato un colpo partito accidentalmente da un’arma che aveva in mano il fidanzato minorenne.

Il colpo in casa durante la “fuitina”

I due giovani avevano da poco avviato una convivenza in un appartamento occupato abusivamente, nel quartiere Nesima. Un colpo partito per errore, forse durante un momento di gioco o incoscienza, che ha però cambiato per sempre il destino della ragazza, ora in gravi condizioni e con danni permanenti all’occhio sinistro.

Le indagini e la svolta

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza e i rilievi della Sezione Investigazioni Scientifiche dei carabinieri non hanno però confermato la versione fornita. Nessun riscontro, nessun proiettile vagante. A far crollare la ricostruzione è stato il fidanzato della giovane: messo sotto pressione dagli investigatori, il ragazzo ha ammesso di aver maneggiato una pistola giocattolo modificata, dalla quale sarebbe partito accidentalmente il colpo che ha colpito la compagna al volto.

Le condizioni della ragazza

Subito dopo l’incidente, la diciottenne è stata trasportata al pronto soccorso e poi trasferita all’ospedale San Marco di Librino, dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni restano gravi: la lesione all’occhio sinistro è irreversibile e la giovane rischia di perdere completamente la vista da quell’occhio.

Il minore noto ai servizi sociali

Il fidanzato, 17 anni, è già noto alla Procura dei Minori di Catania. Segnalato per dispersione scolastica e per un contesto familiare difficile, il ragazzo era stato affidato ai servizi sociali nell’ambito di un procedimento civile per decadenza della responsabilità genitoriale. Le indagini ora sono in capo alla Procura per i minorenni, diretta da Carla Santocono.

L’arma ancora non trovata

Al momento, l’arma non è ancora stata recuperata. I carabinieri sono al lavoro per individuare la pistola giocattolo modificata, fondamentale per chiarire definitivamente la dinamica del ferimento. Il bossolo estratto dall’occhio della ragazza e le tracce ematiche rinvenute all’interno dell’abitazione hanno già permesso agli inquirenti di appurare che lo sparo è avvenuto in casa.

Nessun giallo, ma una verità amara

Il caso, che inizialmente aveva fatto temere l’esistenza di un “cecchino” o una sparatoria tra bande, si è rivelato essere un tragico incidente domestico. Resta ora da accertare l’esatta dinamica e se vi siano responsabilità penali per la detenzione e l’uso improprio dell’arma modificata. L’ipotesi di reato è quella di lesioni personali gravissime.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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