Il corpo della 53enne a 200 metri dalla sua auto: si indaga per omicidio
È stato aperto un fascicolo di inchiesta per omicidio per la morte di Erika Ferini Strambi, 53 anni, scomparsa nella notte tra il 5 e il 6 luglio dopo una serata con amici a Segrate. Il suo corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato rinvenuto in un campo agricolo a Pantigliate, a circa 200 metri dalla sua Mini Cooper nera, finita in un fossato. La tragica scoperta è avvenuta mercoledì pomeriggio, intorno alle 14.30, grazie alla segnalazione di un agricoltore che stava lavorando con la mietitrebbia.
Una scomparsa piena di zone d’ombra
Erika, affetta da una disabilità motoria e costretta all’uso di stampelle, quella notte si era allontanata da sola dal locale “InGordo Beerstrot” di Segrate dopo una serata karaoke. Le telecamere e i contatarghe hanno tracciato il suo passaggio lungo le strade provinciali tra l’aeroporto di Linate e il parco della Muzza, zona oggi nota anche per essere un punto di traffico di sostanze stupefacenti. Poi il silenzio: il cellulare si è spento alle 7 del mattino, agganciato sempre alla stessa cella, nei pressi della pensione per cani “Il Pavone”.
Ritrovamento e primi sospetti
Il cadavere è stato rinvenuto in una zona boscosa, a 200 metri dall’auto vicino ad una boscaglia. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione. Accanto a Erika Ferini Strambi c’erano le sue stampelle, ma mancavano borsetta, cellulare e documenti. Le portiere della Mini erano chiuse, ma non a chiave, e le chiavi erano ancora nel quadro. Un dettaglio che ha lasciato spazio a più ipotesi investigative, incluso un possibile incontro con un’altra persona, forse un uomo. Il luogo in cui è stato ritrovato il corpo, una sorta di “alcova” ricavata tra gli alberi, rafforza il sospetto che non fosse sola al momento della scomparsa. Tra le ipotesi quello di un appuntamento dopo la serata al locale con gli amici.
Indagini in corso: impronte e tabulati
I carabinieri della compagnia Porta Monforte, a cui il padre di Erika si era rivolto il 7 luglio per denunciarne la scomparsa, hanno avviato una serie di accertamenti tecnici. Ad insospettire gli inquirenti il particolare che l’auto della donna abbia girato a lungo in una zona che non frequentava abitualmente e distante da casa.
Sono state repertate impronte sulle portiere dell’auto e verranno eseguite analisi approfondite anche all’interno del veicolo. I tabulati telefonici non mostrano chiamate tradizionali, ma traffico dati compatibile con chat o navigazione web, suggerendo che la donna potesse essere in contatto con qualcuno tramite app.
La testimonianza
“Fare del male ad una persona come Erika è una cosa schifosa, non voglio pensarci” – ha detto un amico mentre un’altra amica ha pubblicato un video della 53enne mentre cantava pochi istanti prima che se ne perdessero le tracce. “Era tranquilla, era arrivata da sola. Aveva una bellissima voce. Ha bevuto il suo drink, era tranquilla e sorrideva. Verso mezzanotte e mezzo ha detto che andava via dopo aver parlato con un signore. Erano tranquillissimi, lei sorrideva e poi le ha detto vado via. Lui le ha chiesto se aveva bisogno di un passaggio ma Erika gli ha detto che aveva l’auto ed è andata via” – ha riferito a L’Estate in diretta.
Un dolore collettivo
Erika viveva a Milano, in zona piazzale Cuoco, e lavorava da 17 anni nel settore HR di Luxottica. Colleghi e amici si erano mobilitati sui social e anche tramite la trasmissione “Chi l’ha visto?” per cercarla. In molti la ricordano come una persona piena di vita e ironia. «Erika soffriva la solitudine, ma aveva sempre il sorriso», racconta l’amica Laura.
Oggi, mentre si attendono i risultati dell’autopsia, rimane il dolore per una donna scomparsa troppo presto, e il sospetto che dietro a questa morte ci sia più di un semplice incidente.