Tragedia in Belgio, il piccolo dimenticato per ore in auto
È successo ancora. Una routine interrotta, una mente distratta, una vita spezzata. In Belgio, un bambino di appena 15 mesi è morto dopo essere stato dimenticato in auto per ore, in una giornata estiva in cui la temperatura ha raggiunto i 25 gradi. Il fatto è avvenuto giovedì 17 luglio a Erpent, nei pressi di Namur, nella Vallonia meridionale. Il padre, secondo quanto riportato dalla stampa belga, avrebbe dovuto accompagnare il piccolo all’asilo, ma non essendo abituato a quel tragitto, lo ha dimenticato nel seggiolino posteriore della propria vettura, parcheggiata nel piazzale della ditta in cui lavora.
Una svista tragica e l’allarme lanciato dai nonni
L’allarme è scattato solo nel pomeriggio, poco prima delle 16:00. A insospettirsi sono stati i nonni del piccolo, che si erano recati all’asilo per prenderlo: lì è emersa la drammatica realtà. Il bambino non era mai arrivato. I familiari hanno lanciato l’allerta e le autorità hanno rapidamente localizzato il veicolo, fermo sotto il sole nel parcheggio di un negozio. All’interno, ormai privo di vita, c’era il corpo del piccolo.
Esame medico-legale: esclusi i maltrattamenti
È stato immediatamente convocato un medico legale. La sua relazione ha confermato che il bimbo è morto per ipertermia, un colpo di calore causato dalla lunga esposizione alle alte temperature in un ambiente chiuso. Nessun segno di violenza, nessun coinvolgimento di terzi. Solo un errore umano che si è trasformato in tragedia. La procura di Namur ha aperto un’indagine per omicidio colposo, come previsto in casi simili, pur sottolineando che si tratterebbe, secondo i primi elementi, di una “tragica svista”.
La dinamica dell’incidente
Il padre, secondo la ricostruzione, aveva accompagnato prima l’altro figlio in un luogo diverso. Poi, per abitudine, ha guidato direttamente al lavoro, dimenticando che il neonato era ancora con lui. Una dinamica tristemente nota anche in Italia, dove casi analoghi hanno portato all’introduzione dell’obbligo di dispositivi anti-abbandono nei seggiolini auto. In Belgio, l’episodio ha riaperto un acceso dibattito su come il cervello possa “resettare” un’informazione cruciale, specie in situazioni di stress o cambiamenti nella routine.
Un dramma che colpisce nel profondo
Il caso ha scosso profondamente l’opinione pubblica belga, non solo per la tenera età della vittima, ma per l’assurdità della dinamica. La procura ha scelto di non divulgare ulteriori dettagli per proteggere la famiglia, travolta da un dolore difficilmente immaginabile. Mentre la giustizia fa il suo corso, resta una domanda sospesa nell’aria: come può accadere una cosa del genere?