Riccardo Zappone è morto dopo l'intervento con taserSeconda vittima dopo intervento con taser

Sant’Olcese, il 40enne era andato in escandescenza

La tranquillità di Manesseno, frazione di Sant’Olcese nell’entroterra genovese, è stata sconvolta nel tardo pomeriggio di domenica 17 agosto da un intervento che si è concluso con un decesso. Secondo la ricostruzione resa pubblica dai testimoni e dalle prime note delle forze dell’ordine, i vicini avevano segnalato forti rumori e minacce provenienti dall’appartamento di via Mattei 4.

Sul posto è arrivata prima la Pubblica Assistenza — Croce d’Oro di Manesseno e un’automedica, quindi due pattuglie dei carabinieri. L’uomo, descritto come in forte stato di agitazione e probabilmente sotto l’effetto di alcol o sostanze, avrebbe dapprima dato in escandescenze e minacciato gli operatori sanitari; quindi, all’arrivo dei militari, si sarebbe scagliato contro di loro.

In quel frangente sarebbe stato fatto ricorso al taser: una prima scarica avrebbe colpito la vittima e marginalmente un collega dei carabinieri, mentre una seconda erogazione, ad opera di un altro militare, avrebbe raggiunto nuovamente l’uomo. Poco dopo la vittima si sarebbe accasciata; nonostante i tentativi di rianimazione del personale sanitario, è stato constatato il decesso sul posto.

Chi è la vittima, disposta autopsia

La vittima è un uomo di 41 anni di origini albanesi, domiciliato nella palazzina dove è avvenuto l’intervento. I dettagli anagrafici completi non sono stati resi pubblici dalle autorità. Alcuni residenti hanno riferito che la situazione si è rapidamente degenerata: l’uomo, già nella mattina e nel corso della giornata, avrebbe avuto comportamenti ritenuti minacciosi, tanto che era stata chiamata anche la pubblica assistenza.

I testimoni sottolineano che l’uso del taser è avvenuto dopo ripetuti tentativi di contenere l’aggressività senza esiti. Per stabilire le cause della morte ed una eventuale correlazione con l’arma a impulsi elettrici sarà l’autopsia già disposta dalla Procura del capoluogo ligure. Si tratta del secondo decesso a seguito di un intervento con il taser nelle ultime 48 ore.

Il contesto più ampio: un altro caso poche ore prima in Sardegna

Il caso assume rilievo nazionale perché si inserisce in una vicenda più ampia: poche ore prima, a Olbia, un altro uomo (Gianpaolo Demartis, 57 anni) era morto durante il trasporto in ambulanza dopo che i carabinieri avevano utilizzato il taser per sedare una condotta aggressiva. La ripetizione di episodi simili in tempi ravvicinati alimenta il dibattito sull’uso degli strumenti a impulsi elettrici come alternativa “meno letale” e sulla necessità di protocolli più stringenti e di controlli medico-legali e investigativi rapidi.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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