Matteo BassettiMatteo Bassetti

Perché Matteo Bassetti è tornato nel mirino dei No-Vax?

L’infettivologo e professore universitario Matteo Bassetti si trova ancora una volta nel mirino dei No-Vax. L’ultimo attacco arriva tramite una lettera minatoria ricevuta via mail, contenente gravi minacce di morte: “Siamo nazifascisti di destra vera. Ti uccidiamo presto perché sei un vaccinatore infame”, si legge nel messaggio, condiviso dallo stesso direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova sui social.

La risposta dell’infettivologo e l’intervento della Digos

“Sembra di essere tornati indietro di quattro anni. Perché? Quando la politica e i giornali infiammano il dibattito scientifico invadendo il campo altrui – il commento dell’infettivologo su X – questi sono i risultati. Bassetti ha prontamente denunciato l’accaduto alla Digos e alle autorità competenti, sottolineando come l’influenza politica e mediatica sul dibattito scientifico porti spesso a questi episodi. L’avvocata Rachele De Stefanis ha dichiarato che eventuali ulteriori minacce porteranno a un esposto in procura.

Un contesto di attacchi ripetuti

Non è la prima volta che Bassetti subisce aggressioni. Su Telegram era stato pubblicato il suo numero di telefono, mentre in strada era stato perseguitato, anche mentre passeggiava con la moglie. Gli episodi recenti coincidono con la sua opposizione pubblica alla nomina di Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle nel Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag), nomine che avevano scatenato una petizione con 35 mila firme in nove giorni.

La polemica politica e scientifica sui vaccini

Il dibattito sulla gestione dei vaccini, acceso da politici e giornalisti, ha amplificato la tensione sui social e nella società. Bassetti ha denunciato come i medici e gli scienziati che difendono i vaccini siano spesso bersagli di attacchi arroganti e incompetenti, ricordando che continuare a minacciare chi promuove la scienza è “inaccettabile” e dimostra problemi politici, culturali e sociali evidenti.

Il sostegno della comunità scientifica

Tra i sostenitori della petizione per la revoca delle nomine ci sono personalità di spicco come il Nobel Giorgio Parisi e il farmacologo Silvio Garattini. La pressione pubblica ha portato il ministro Schillaci a sciogliere la commissione, sebbene con qualche malumore interno al Governo.

Bassetti: ‘Difendere i vaccini è un atto di responsabilità’

L’infettivologo ribadisce che parlare dei benefici dei vaccini non è un’opinione politica, ma un dovere scientifico. La sua esperienza mostra come l’Italia affronti sfide non solo sanitarie, ma anche culturali, sociali e di sicurezza. In un’epoca in cui la disinformazione dilaga, la protezione dei medici e della scienza resta una priorità assoluta.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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