Il 36enne trovato in stato confusionale, la lettera alla madre
É stato rintracciato e fermato dai carabinieri Christian Persico, 36 anni, sospettato di aver strangolato Assunta “Tina” Sgarbini, 47 anni, trovata senza vita nella sua abitazione a Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno. L’uomo è stato individuato in località San Pietro, non lontano dal luogo del delitto, in apparente stato confusionale. La Procura di Salerno coordina le indagini; da chiarire dinamica, movente e natura del rapporto tra i due.
Dove è stato trovato l’uomo e in quali condizioni?
Persico è stato individuato nel territorio di Montecorvino Rovella, dopo ore di ricerche iniziate in mattinata, quando il corpo privo di vita di Tina Sgarbini è stato scoperto nel suo appartamento sabato 23 agosto. Secondo quanto si apprende, a segnalare la sua presenza sarebbe stato un passante. All’arrivo dei militari, il 36enne non avrebbe opposto resistenza; è apparso confuso e un’ambulanza della Croce Rossa Italiana lo ha raggiunto in caserma per le prime cure. Sull’uomo pende il sospetto di femminicidio: gli investigatori lavorano per ricostruire le sue ultime ore, i contatti e i movimenti.
Che cosa sappiamo della vittima e del rapporto con Persico?
Assunta “Tina” Sgarbini, 47 anni, madre di tre figli avuti da una precedente relazione, è stata trovata senza vita nella sua abitazione al primo piano di uno stabile in paese. I due avrebbero avviato una relazione nel 2016; non è ancora chiaro se al momento del delitto fossero ancora insieme. In paese c’è chi li ricorda di recente insieme in un bar, ma restano versioni da verificare. Sui social il profilo della donna restituisce l’immagine di una persona solare e legata alla famiglia, con fotografie di amici e ricorrenze. Sul profilo di Persico compaiono invece diversi scatti di coppia; in una foto del dicembre 2020 la didascalia recita: «Quattro anni che ci sopportiamo. Chi l’avrebbe mai detto».
Il padre: ‘L’aveva cacciato di casa’
“Lei l’ha cacciato fuori secondo me perché non lavorava, si presentava a casa faceva tutti i comodi suoi. Mia figlia a un certo momento dice tu te ne devi andare da qua e l’avrebbe cacciato, purtroppo non si può tenere una persona che non serve in casa” – ha riferito al Tg1 Rai, Antonio Sgarbini, il padre della vittima, parlando di Christian Persico, che dal 2016 aveva una relazione con la donna e che è stato poco fa rintracciato dai carabinieri.
Cosa è accaduto in casa di Tina? Dinamica ancora da chiarire
È certo lo strangolamento?
Gli inquirenti mantengono il riserbo. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella di una morte per strangolamento al termine di una lite. La ricostruzione è in corso: serviranno gli accertamenti medico-legali per definire con precisione modalità e orario del decesso. Al momento della tragedia i figli non erano in casa.
C’erano segnali premonitori o denunce?
Non risultano, allo stato, segnalazioni ufficiali di litigi ricorrenti o denunce pregresse. Gli investigatori raccolgono testimonianze tra amici, parenti e vicini per capire se vi fossero tensioni legate alla possibile fine della relazione. Il contesto resta un nodo da sciogliere.
Le mosse degli investigatori: telecamere, lettera, tracciamenti
I carabinieri hanno passato al setaccio i filmati delle telecamere installate in paese, seguendo le tracce di Persico, che – secondo il sindaco – sarebbe stato visto «intorno alle 4 del mattino» in zona San Pietro. L’uomo avrebbe lasciato una lettera alla madre con parole di scuse; un elemento al vaglio della Procura, così come l’eventuale frase «Ho fatto una cavolata» che l’uomo avrebbe pronunciato al momento del fermo. Gli inquirenti stanno ricostruendo i percorsi tra l’abitazione della donna e il luogo del ritrovamento, verificando celle telefoniche e contatti.
Il paese ferito: eventi annullati e lutto cittadino
La comunità di Montecorvino Rovella è sotto shock. La Pro Loco ha annullato la festa in programma; il Comune ha rinviato l’inaugurazione di un Polo dell’infanzia e un concerto. Il sindaco Martino D’Onofrio ha espresso cordoglio: «Oggi Montecorvino Rovella piange una sua figlia», ha detto, sottolineando che la vita di Tina «è stata spezzata in modo crudele all’interno delle mura di casa». In vista dei funerali, sarà proclamato il lutto cittadino.
Gli step dell’inchiesta
La Procura di Salerno coordina le attività: nelle prossime ore sono attesi gli atti formali sul fermo, l’esito dei rilievi in casa e la programmazione dell’autopsia, passaggio chiave per confermare la causa di morte e l’eventuale presenza di segni compatibili con una colluttazione. Resta da stabilire il movente: gelosie, rottura definitiva, un alterco degenerato? Gli investigatori non escludono alcuna pista, ma il quadro indiziario si concentra sull’ultima lite e sulle ore precedenti al decesso.
Un monito contro la violenza domestica
Il caso di Tina Sgarbini riapre, con brutalità, il dossier della violenza di genere che attraversa il Paese. Dietro i numeri, ci sono volti, famiglie e comunità che chiedono protezioni efficaci, ascolto e prevenzione. La giustizia dovrà accertare responsabilità e dinamiche; il dovere civile, intanto, è non voltarsi dall’altra parte.